6 euro per andare da Trieste a Udine o viceversa: questo è il prezzo che i cittadini dovranno pagare per la Terza Corsia. Il risultato: strade provinciali intasate di traffico e autostrade mezze vuote.

La terza corsia dell'A4 pur rimanendo una priorità per il rilancio delle politiche infrastrutturali regionali deve essere rivista, sia in termini di costi necessari e di sosteniblità.

Tondo non si può arrogare dietro il discorso di dare lavoro con i cantieri. La regione e i cittadini non si possono indebitare per i prossimi vent?anni. I lavori devono proseguire con la garanzia che l?opera sia sostenibile e allo stesso tempo garantisca la corretta ricaduta sul settore edilizio regionale.

Il problema infrastrutturale regionale non può risolverlo solo la terza corsia. Ci dev?essere un piano programmatico che comprenda anche il trasporto ferroviario di persone (interporto di Cervignano) e merci, come la mai risolta questione della diminuzione dei collegamenti ferroviari.

Il Friuli Venezia Giulia dovrà dotarsi di una sua compagnia ferroviaria capace di garantire efficienza in termini di costi digestione e qualità dei servizi offerti ai cittadini. In questi ultimi mesi si va facendo sempre più chiaro che il progetto della TAV/TAC, così come pensato molti anni fa, non è più realizzabile.

Non é tempo di grandi opere ma di ?opere grandi? che facciano parte di un disegno realistico e che consentano di riattivare cantieri altrimenti sospesi a causa delle difficoltà di finanziamento da parte delle banche.

Lo dichiara Alessia Rosolen, candidata al consiglio regionale con Un'Altra Regione



Con gentile preghiera di diffusione/pubblicazione