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La guerra ha silenziato la rotta balcanica, ma migranti e passeur non si sono mai fermati

Tra l'esodo ucraino e i viaggi dei migranti dalla Bosnia la politica e (quasi) tutti gli organi di informazione raccontano la grande accoglienza che viene riservata alle donne e ai bambini che scappano da Kiev e dintorni. Dall'altro lato però sono oltre 800 le persone rintracciate in Slovenia nei primi tre mesi del 2022 e 18 i trafficanti d'esseri umani arrestati. Il report all'alba del prossimo incremento dei flussi

Prima la polarizzazione creata dalla pandemia, poi l'invasione russa dell'Ucraina: di rotta balcanica, anche e soprattutto a ridosso del varco italiano, si è smesso di parlare. Eppure, nonostante il tema sia completamente scomparso dall'agenda politica - che in alcuni casi si è resa protagonista di distinguo non particolarmente illuminati -, i migranti continuano a percorrere la tratta che dalla Bosnia nord occidentale li porta fino alle spalle del capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Il flusso è stato continuo anche nei primi tre mesi dell'anno ma i rintracci, almeno per quanto riguarda il settore della Polizia di frontiera di Trieste, hanno subito una riduzione significativa. Il motivo è abbastanza semplice e combina cause legate all'organico e alle necessità. Le forze in campo sono state dirottate quasi tutte sull'esodo ucraino e in favore delle moltissime donne e bambini che al valico di Fernetti (Monrupino) vengono quotidianamente accolti.

Cosa è successo dal 24 febbraio

Nei primi giorni del conflitto, dalla frontiera di Palanca (Moldavia) fino alle vie di fuga tra la regione di Leopoli e la Polonia, o tra l'Ucraina e i valichi di Siret e Sighetu Marmatiei (nella Romania del nord), è successo un po' di tutto e la polizia ha aperto numerose indagini. Tra l'accoglienza e la solidarietà gli sciacalli si sono mimetizzati molto bene, non solo su quel confine e non esclusivamente in quel vorticoso meccansimo di fuga e arrivo. La narrazione ha avuto campo libero nelle pagine dei giornali e nei salotti televisivi, così da far cadere nel dimenticatoio l'ormai perenne esodo di migranti che da anni mette a dura prova le forze dell'ordine sulla frontiera orientale d'Italia. Tra respingimenti più o meno illegali, inchieste e scandali che hanno pesantemente coinvolto la polizia croata - a cui va aggiunto l'inestricabile caos bosniaco del Cantone di Una-Sana -, a due passi da Trieste i numeri diramati dal Dipartimento di Polizia di Capodistria dicono che parlare di ripresa è tecnicamente sbagliato - perché il fenomeno non si è mai interrotto. 

Numeri, curiosità e nazionalità

Nei primi tre mesi del 2022 in Slovenia sono stati fermati più di 800 migranti e centinaia sarebbero quelli giunti in Italia. Complice l'innalzamento delle temperature, marzo porta in dote quasi il 50 per cento dei rintracci (con gennaio e febbraio che si dividono in egual maniera la restante metà). La nazionalità che più si dirige verso l'Europa è ancora quella afghana. Gli uomini che scappano dal Paese nuovamente in mano ai Talebani sono in maggioranza, seguiti dai cittadini turchi (molti curdi) e da migranti di origine pachistana. Dal punto di vista delle nazionalità i mesi appena passati evidenziano anche qualche inaspettata curiosità: la polizia slovena ha fatto sapere di aver fermato anche 22 cittadini nepalesi, 14 cubani, quattro palestinesi, un giordano e un cittadino proveniente persino dalla Bolivia. Dall'altro lato, nei report diffusi alla stampa dagli sloveni, sono oltre 250 i migranti di cui la polizia non ha specificato la provenienza. 

Passeur e trafficanti di uomini

Inutile dire che sono ancora moltissimi quelli che continuano a provare il game (letteralmente il gioco, la rotta a piedi che dalle zone di Velika Kladusa fino a Trieste viene quotidianamente percorsa dai profughi) e molti quelli che dopo essere stati fermati vengono di fatto rispediti in Croazia; da lì verranno poi respinti in Bosnia, nella zona amministrata dalla Federazione croato-musulmana e dove l'Unione Europea da anni "parcheggia" chi bussa alle sue porte e dove cibo e soldi sembrano mancare sempre. Per poter oltrepassare le frontiere i migranti sono disposti a pagare. Per salire a bordo di una qualche automobile, guidata da trafficanti di esseri umani o da persone che si approfittano, le cifre variano ma si parla quasi sempre di migliaia di euro. 

Ucraini sì, migranti non se ne parla

Ma se andare a prendere cittadini ucraini alle frontiere dell'Unione Europea è lecito e accettato da tutti, ecco che avere lo stesso concreto atteggiamento nei confronti degli extracomunitari provenienti dalla rotta balcanica viene punito con il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Tra gennaio e marzo, in Slovenia sono 18 i passeur finiti in manette. L'età media è di quasi 35 anni, mentre per quanto riguarda la provenienza le statistiche raccolte da TriestePrima sono le seguenti: quattro i cittadini serbi (rispettivamente di anni 27, 47, 21 e 43), tre gli sloveni (40, 45 e 79) e due gli albanesi (28 e 34). Fermati anche un italiano, un francese, un croato, un bulgaro, un marocchino, un tunisino, un afghano e un indiano.

[continua]

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