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Cronaca Altopiano Carsico / Località Fernetti

Ultima stazione Fernetti, dal 2018 ad oggi passati diecimila migranti

Il numero delle persone transitate attraverso la struttura a due passi dal confine è stato diffuso dalla Polizia di frontiera durante la cerimonia di inaugurazione di un totem ligneo che rappresenta uno dei capolinea italiani della Rotta balcanica

Diecimila persone negli ultimi due anni e mezzo. Il numero dei migranti provenienti dalla Rotta balcanica che hanno raggiunto l’Italia e sono passati attraverso la sottostazione di polizia di Fernetti è impressionante. A rendere nota la quantità degli arrivi in provincia di Trieste è stato il vicequestore e dirigente della Polizia di frontiera Giuseppe Colasanto durante l’inaugurazione di un totem ligneo che, presentato ieri 16 dicembre, raffigura la distanza tra l’Italia e le capitali degli Stati da dove partono i migranti.

"Umanità e vicinanza"

La cerimonia per l'inaugurazione della struttura realizzata dal Corpo forestale regionale con l’obiettivo di “ricordare la strada percorsa da chi arriva”, ha visto la partecipazione del prefetto di Trieste Valerio Valenti, del sindaco di Monrupino/Repentabor Tanja Kosmina, dei vertici della questura giuliana, del direttore del 118 Alberto Peratoner e di don Francesco della Caritas del capoluogo regionale. “Tutte le persone che sono transitate attraverso questa struttura sono state trattate con umanità - ha detto Colasanto in apertura - cercando di far sentire loro la vicinanza della Polizia di frontiera”. 

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Le parole della sindaca Kosmina e del prefetto Valenti

Secondo la Kosmina “questo totem ha un alto valore simbolico proprio perché viene posizionato in una località che è crocevia di identità, lingue e culture diverse e rappresenta un segno di pace e rispetto tra i popoli”. Il prefetto Valenti ha ricordato le parole dell’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro che, da ministro dell’Interno, aveva affermato come “dietro ogni documento che compiliamo vi sono storie, bisogni ed aspettative di vita”. Per Valenti “l’onestà è la sintesi più evidente del messaggio dell’ex capo dello Stato”.

Critiche contro gli "attori verbali"

Durante il suo intervento, il prefetto non ha lesinato critiche nei confronti di quelle persone, definite “attori verbali”, che molto spesso si dicono “pronte a censurare” le attività nei confronti dei migranti. “Siamo in prima linea per esercitare con equilibrio il diritto all’accoglienza ed il doveroso rispetto nei confronti delle persone. Non è facile, né scontato – ha continuato Valenti – ma a quelli che criticano direi di venire qui e capire cosa vuol dire stare sul campo”. 

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Nessun arrivo negli ultimi giorni

Nell’ultimo periodo, la situazione sul fronte della Rotta balcanica sul Carso non ha subito grandi variazioni. A fare notizia, paradossalmente, è il mancato arrivo negli ultimi tre giorni di persone provenienti dai campi profughi della Bosnia nord occidentale. Le grandi perturbazioni che hanno interessato l’area – alle quali va aggiunto lo scontro politico tra le autorità locali e l’Unione Europea sul tema delle strutture di accoglienza e soprattutto in merito ai finanziamenti necessari a garantirne l'efficienza – frenano le partenze. 

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La situazione sullo sfondo

Sullo sfondo rimangono le polemiche sul nuovo decreto legge 130 approvato dalla Camera che “disciplina la conversione dei permessi di soggiorno, le misure per l'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, la procedura di esame delle richieste di riconoscimento dello status di rifugiato, le sanzioni nel caso di violazione dei divieti o delle limitazioni di transito e sosta delle navi nel mare territoriale”. La maggioranza regionale critica la decisione ed è pronta a dar battaglia. Le realtà dell’accoglienza, invece, guardano al decreto con speranza ed attenzione. 

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