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Giovedì, 25 Aprile 2024
La musica (non) è cambiata

Migranti, da ottobre arrivi quintuplicati, il Sap chiede l'intervento del ministero

Quasi 6000 le persone transitate a Trieste tra ottobre e dicembre. Tamaro: "Impensabile che si continui ad affrontare un problema così grosso come si è fatto fin d'ora"

TRIESTE - Da quando il nuovo governo si è insediato la rotta balcanica ha visto l'arrivo a Trieste di poco meno di 6000 migranti. I dati sono stati snocciolati dal prefetto di Trieste, Annunziato Vardè, in occasione di una conferenza stampa di saluto convocata questa mattina nel capoluogo giuliano per dare il suo saluto alla città. I numeri, confrontati con il 2021, raccontano di dati quintuplicati. Poco meno di 2000 migranti da ottobre a dicembre dell'anno scorso, contro i 5.690 dell'anno appena terminato. Nel dettaglio per il 2022 si parla di 2.104 migranti ad ottobre, 2451 a novembre e 1.135 nel mese di dicembre. Numeri che hanno fatto risuonare nuovamente il campanello d'allarme, tra i sindacati di polizia. "I dati di dicembre - ha detto Lorenzo Tamaro del Sap - sono assai preoccupanti. È necessario un interessamento diretto da parte del Ministro dell'Interno del nuovo esecutivo, perché è impensabile che si continui ad affrontare un problema così grosso come si è fatto fin d'ora".

Il ritornello è il solito, vale a dire la richiesta di più risorse da destinare alla frontiera e un'attenzione maggiore da parte degli esecutivi nei confronti del confine orientale d'Italia. Nel frattempo quello tra Slovenia e Croazia è caduto e la rotta balcanica andrà sempre più verso alcuni cambiamenti. Il sistema dei visti della Serbia, già ridotto dall'Unione Europea nei confronti di determinate nazioni, è sul tavolo della Commissione, probabilmente per puntare a toglierne altre dalla lista. La vicinanza della Croazia come primo paese in area Schengen potrebbe aumentare la pressione sulla frontiera orientale dell'Europa. "Sono soddisfatto - ha concluso Vardè - ho messo tutto il mio impegno in questo lavoro". Durante i mesi estivi, il mondo dell'accoglienza aveva denunciato più volte i mancati trasferimenti del Viminale e le responsabilità istituzionali. A Trieste centinaia di profughi erano stati costretti a dormire all'addiaccio. Nonostante i grandi annunci sulle riammissioni da parte dell'esecutivo Meloni, la musica non sembra essere cambiata. Anzi. 

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