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Cronaca

Rotta balcanica e migranti, la Frontiera "apre" ad una possibile ripresa delle riammissioni in Slovenia

Momentaneamente sospese, per il prefetto Massimo Bontempi non è da escludere il loro riutilizzo in futuro. Il trend degli arrivi dalla Bosnia è in aumento, anche se "è difficile fare previsioni. Va rinnovato il rapporto di collaborazione con la polizia slovena che si era interrotto a causa della pandemia"

Il contrasto all'immigrazione clandestina sul confine orientale d'Italia passa attraverso la collaborazione con la polizia slovena e un possibile riavvio delle cosiddette riammissioni informali a carico dei migranti provenienti dalla rotta balcanica. Ad affermarlo è stato il prefetto Massimo Bontempi, numero uno della polizia di frontiera italiana che nella mattinata di oggi 10 giugno ha incontrato gli organi di informazione nella sala stampa della questura di Trieste. Dopo il colloquio con il procuratore capo Antonio de Nicolo e quello con il questore Irene Tittoni, e la visita al personale della Frontiera, Bontempi ha fatto intendere che il trend del flusso migratorio, complice anche l'estate alle porte, è in aumento ma ha sottolineato come la situazione sia sotto controllo. "Non possiamo fare previsioni - così il prefetto - anche perché vi sono elementi contestuali che agiscono sull'andamento". 

I temi dell'incontro

Bontempi ha parlato a 360 gradi delle attività di contrasto nei confronti dell'immigrazione, dei percorsi di condivisione con le forze di polizia di altri stati dell'Unione Europea (sui pattugliamenti a tre, includendo ad esempio anche la Croazia, ancora poco si sa ndr), e soprattutto in merito a quelle riammissioni informali che le associazioni umanitarie da sempre definiscono "respingimenti illegali". Dopo il botta e risposta tra tribunali avvenuto a Roma in occasione del caso del migrante di origine pakistana che aveva accusato la polizia di aver usato metodi violenti ed intimidatori nei suoi confronti (il caso aveva portato alla "condanna" del Viminale, poi ribaltata da un altro giudice che aveva appurato come il richiedente asilo in verità si fosse inventato tutto ndr), l'atmosfera negli ambienti di polizia è tornata ad essere meno rovente e si starebbe iniziando a valutare il riutilizzo della pratica. 

"Non c'è nessuna prova": assolto il Viminale

"Rispetto per i diritti umani"

"Le associazioni sbagliano a definire le riammissioni alla stregua di respingimenti - così Bontempi - perché quello viene fatto tra confini esterni e fino a questa mattina mi risulta che sia l'Italia che la Slovenia siano in Europa, per cui si parla di riammissioni". Sul confine torneranno presto le pattuglie miste (dovrebbero essere messi in campo anche visori notturni e droni, almeno questo secondo quanto annunciato dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ndr) e Bontempi spera di portare a casa più di qualche risultato. "Va precisato - ha concluso - che in materia di diritti umani l'Italia applica un rigoroso rispetto. Per questo motivo va anche analizzato a fondo e diviso chi entra in Italia da migrante regolare e chi invece non lo è". 

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