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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ancora rotta balcanica / Altopiano Carsico / Località Fernetti

"Decine di migranti dormono in piazza ma Casa Malala è mezza vuota"

Ad affermarlo è il presidente di Ics Gianfranco Schiavone. "La soluzione a questo problema c'è, ma non c'è la volontà". Nella struttura di Fernetti sono ospitati profughi ucraini, mentre le famiglie di migranti stanno nelle tende a Campo Sacro. "Usiamo Casa Malala". Il nodo dei trasferimenti ordinati dal Viminale

TRIESTE - Gli spazi affinché nessuno debba dormire in piazza Libertà ci sono ma tra lentezza nei trasferimenti e poca volontà politica da parte delle istituzioni ecco che il problema si ripropone di nuovo. Gianfranco Schiavone dice di avere la soluzione per riuscire ad arginare il fenomeno delle notti passate all'addiaccio dai tanti che non trovano spazio nell'accoglienza. Sono quei bivacchi che quando fa giorno fanno infuriare il sindaco Roberto Dipiazza tanto da innescare gli interventi congiunti delle forze dell'ordine e le "minacce" di recintare la piazza. "A dire il vero quei controlli sono grotteschi. E' come in un romanzo, dove esiste un pronto soccorso che ad un certo punto, per motivi imprecisati, viene chiuso. Tutti quei pazienti in attesa non sapendo che fare si accalcano nel piazzale antistante all'ospedale. Una volta buttati fuori arriva la polizia che li controlla. Robe mai viste". 

L'idea di Schiavone

Secondo Schiavone al momento (oggi 12 luglio) sono quasi 60 le persone che non hanno un posto dove stare (ma il numero è probabilmente sottostimato e comunque in crescita giorno dopo giorno). La maggior parte è di nazionalità pakistana, mentre ci sono anche indiani, afghani e altri migranti di nazionalità turca (e con ogni probabilità di etnia curda). Chi dorme in piazza Libertà viene aiutato da Linea d'Ombra, l'associazione di Lorena Fornasir e Gianandrea Franchi è da diaconia valdese ma la sera per loro non c'è un letto. A Fernetti c'è Casa Malala che, al momento, ospita poco più di una cinquantina di profughi ucraini. Il loro numero è in calo e, come testimoniato da TriestePrima in questo articolo, molti stanno rientrando. "Lì ci sono posti, ma non c'è la volontà di usarli ed in più con una paura irragionevole non si vogliono mettere nella stessa struttura le famiglie ucraine con le famiglie di altra nazionalità". 

L'ondata estiva di migranti preoccupa Ics e Caritas

Il fenomeno

"All'ostello di Campo Sacro (dove al momento sono ospitati circa 220 migranti) ci sono famiglie afghane e pakistane che vivono nelle tende - così Schiavone -, famiglie che potrebbero andare a Fernetti. Così facendo, quelle famiglie libererebbero i posti dell'ostello che, terminata la sua funzione di luogo per la quarantena viene usato per la prima accoglienza in regime di proroga. Alla fine, se riuscissimo a fare così, allora in piazza non dormirebbe più nessuno o pochi". I numeri di questo 2022 stanno crescendo e, a differenza degli anni scorsi (quando i rintracci complessivi soffrivano di impennate improvvise, con 150 persone in un colpo solo e magari nessuno nelle giornate successive), il flusso è pressoché continuo. A tutto ciò si aggiunge che i trasferimenti verso altre località italiane non sono così rapidi e possono passare anche dei giorni da quando la segnalazione viene diramata dalla Prefettura al Viminale. 

"Nessuno si ricorderà più di queste persone"

"Una volta per tutte bisogna ricordare alle istituzioni che le persone vanno trattate in quanto tali e non come criminali" conclude Schiavone che sottolinea quanto "demagogici" siano i controlli effettuati in piazza Libertà. "La soluzione per gestire il fenomeno c'è ed è sotto gli occhi di chiunque. Oggi sono tutti a correr dietro a Dipiazza e alle necessità di non far vedere questa parte di città ai tanti turisti, ma una volta passato qualche giorno, nessuno si ricorderà più di queste persone".

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