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Cronaca

Ritirata di Russia, sul colle di San Giusto ricordati i 900 caduti giuliani

Promossa dalla sezione Giuliana di Trieste e Gorizia dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia in occasione del quarantennale della posa del monumento, la cerimonia ha visto la presenza di numerose autorità civili e militari, in rappresenza della Prefettura, del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e dell'amministrazione comunale del capoluogo giuliano

Novecento soldati tra triestini, goriziani, istriani e dalmati dispersi durante la sciagurata campagna di Russia sono stati ricordati nella mattinata di oggi 21 giugno presso il cippo che ne commemora la triste sorte sul colle di San Giusto a Trieste. Promossa dalla sezione Giuliana di Trieste e Gorizia dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia in occasione del quarantennale della posa del monumento, la cerimonia ha visto la presenza di numerose autorità civili e militari, in rappresenza della Prefettura, del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e dell'amministrazione comunale del capoluogo giuliano. 

"Simbolo e valorosa testimonianza dei caduti di queste terre nella campagna di Russia - così il vicepresidente nazionale dell'UNIRR Giovanni Soncelli - è la famiglia di Scipio Slataper: il tributo alla Patria di questa famiglia triestina non giunse solo con la Medaglia d'oro al valor militare nella Grande guerra di Guido, ma anche durante il secondo conflitto mondiale dai dispersi in Russia Scipio Secondo e dal cugino Giuliano, entrambi medaglie d'oro alla memoria". Scomparsi durante la ritirata nel gennaio del 1943, gli Slataper "sono tra gli 80 mila soldati italiani ancora senza tomba rimasti nelle steppe dell'Ucraiana o nei campi di prigionia russi". 

L'UNIRR sta proseguendo le ricerche per rintracciare i resti di questi italiani, soprattutto, come ha sottolineato Soncelli, nella zona di Arbusow dove si immolò "gran parte dei fanti della divisione Torino". Il prefetto di Trieste Valerio Valenti è intervenuto alla cerimonia e ha ricordato "la tremenda pagina di storia" la cui memoria è ancora "vivissima per la battaglia di Nikolajewka, il 26 gennaio 1943". In rappresentanza della Regione Fvg è intervenuto l'assessore Pierpaolo Roberti. "Dobbiamo ricordare il valore di quelle persone che diedero tutto per la patria, ma anche l'insensatezza di quella campagna militare e di quella guerra che insanguinò tutto il mondo e devastò l'Europa e l'Italia. Ricordare quanto accaduto ci è utile da una parte per non ripetere gli errori del passato e dall'altra per tramandare una serie di valori importanti come lo spirito di servizio".

Nel proprio intervento il presidente dell'Unirr "Giuliana" di Trieste e Gorizia, Danilo Grattoni, dopo aver ricordato l'entità della tragedia legata alla Campagna di Russia e la figura dell'ultimo triestino reduce di Russia il capitano Guido Placido, mancato lo scorso 5 giugno, ha rimarcato che "la memoria va tramandata perché dimenticare vuol dire perdere un grande insegnamento e un grande esempio, perdere una parte della nostra storia, della nostra identità e delle nostre radici. Mantenere viva la memoria significa anche raccogliere l'eredità che ci ha resi più forti e liberi". Alla cerimonia è intervenuta anche l'assessore del Comune di Trieste Angela Brandi, mentre erano presenti il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo e il presidente del Consiglio comunale Francesco Di Paola Panteca. 

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