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Cronaca

Russo svela il suo programma per il Porto Vecchio: "La più grande occasione di sviluppo per Trieste"

Presenti in collegamento video il ministro Franceschini e il sindaco di Milano Sala. Si guarda al modello Milanese e al progetto Porta Nuova, ma anche a Barcellona e Singapore: "La rigenerazione urbana attrae investitori, per contrastare la crisi demografica della città"

Progetti ambiziosi di rigenerazione urbana in Porto Vecchio, sul modello delle grandi opere milanesi come il progetto di Porta Nuova, per richiamare investitori e fornire opportunità di lavoro in una città in declino demografico. Questo e altro ha in mente Francesco Russo, che pone il Porto Vecchio al centro del suo programma elettorale e ha illustrato oggi le linee guida di un progetto in fieri per “la miniera d’oro su cui trieste è seduta”. Presenti all’incontro in videoconferenza il ministro Dario Franceschini, il sindaco di Milano Beppe Sala e l’architetto londinese Ashley Munday, che ha collaborato al progetto. Presente anche l’esperto di finanza e investimenti Giovanni Gregoratti.

“Il Porto Vecchio – ha spiegato Russo -, è forse la maggiore chance di sviluppo che la città ha nei prossimi 20 anni. Abbiamo presentato un programma di 80 pagine in cui abbiamo definito il nostro Pnnr per Trieste. Sarà uno strumento per rendere evidente che ci sono grandi opportunità sia dall’Europa che dai fondi privati che cercano territori ambiziosi su cui atterrare. Chi amministra è legato da una visione dal palazzo del Comune, ma io vedo il futuro di Trieste guardandola dal mare, lì stanno le grandi opportunità di sviluppo: dal Porto Nuovo al Porto Vecchio fino a Barcola, in cui vediamo opportunità di allargamento verso il mare con servizi, occasioni di socialità e opportunità turistiche”.

Russo ha poi ricordato l’emendamento alla finanziaria del 2014 che porta il suo nome e che ha condotto alla sdemanializzazione del Porto Vecchio “districando un groviglio giuridico internazionale che per 40 anni sembrava impossibile da sciogliere”e “riconsegnando alla città il più bel fronte mare nel mediterraneo”. Il candidato sindaco ha quindi accusato l’attuale amministrazione di effettuare “scelte spezzatino che hanno partorito poche anche se interessanti riqualificazioni”, ritenendo invece necessaria “una visione ambiziosa e al passo con le migliori realizzazioni fatte in ambito internazionale, a partire da Milano, una delle poche città he gioca nella champions League europea”. 

Franceschini ha parlato delle potenzialità del Porto Vecchio: “Per decenni nessuno ha capito la grandezza di questa grande porta sul Mediterraneo, che può avere molte funzioni e complementari farà tornare Trieste a una centralità straordinaria nel suo rapporto con l’Europa”e questo tramite “un incrocio tra pubblico e privato”, gestito “in modo non ordinario ma straordinario, che coinvolga tutto il paese, motivo per cui ci sarà un grande progetto nazionale che potrà cambiare le sorti di tutto il paese”.

Gregoratti ha poi illustrato le linee guida per un progetto in grado di contrastare il declino demografico della città con nuove opportunità economico – lavorative, basato su “nuove strategie, progetti innovativi e sostenibili e nuova valorizzazione del capitale umano e finanziario”, contrapposte a “politiche improvvisate ed inefficaci, che non creano nessuna prospettiva e creano una fuga di talenti e il declino demografico”. Tra gli esempi virtuosi, oltre a Singapore e Barcellona, quello di Milano come “unico esempio di successo in Italia di forte attrazione del capitale grazie a urban regeneration”sul modello di “Milano Porta Nuova, che ha dimostrato come sia necessario un developer unico e un solo master plan, non un approccio frammentato e improvvisato”. In particolare, secondo l’esperto, sono necessari tre attori principali: “una società di progetto espressione dell’interesse pubblico e (non politico), un team di consulenti urbanistici, tecnici e finanziari, e una costante interfaccia con la città attraverso un civic panel”.

Il Sindaco Beppe Sala ha infine dichiarato che “al momento in Italia non vedo progetti interessanti tanto quanto il Porto Vecchio”e ha portato l’esempio di Citylife a Milano, realizzata “con una visione a lungo termine, una strada che in molti consideravano impossibile. Invece bisogna crederci, con chiarezza e coerenza, e poi gli investimenti arrivano. Non bisogna temere il cambiamento, è lì che la città può dare il meglio di sé

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