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Cronaca

Diabete, Fvg all'avanguardia. Telesca: «È il modello di gestione delle malattie croniche»

«La patologia diabetica è una malattia cronica che interessa un numero elevatissimo di persone anche in Friuli Venezia Giulia, dove i pazienti considerati diabetici sono oltre 80mila»

Il Friuli Venezia Giulia si conferma tra le regioni più impegnate nella prevenzione e cura del diabete. In occasione della Giornata mondiale del diabete, lo ha sottolineato, a margine del workshop sulla qualità delle cure nel diabete in regione, il dottor Romano Paduano, segretario regionale della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg).

Per Paduano le linee sull'assistenza integrata alla persona affetta questa patologia, introdotte nel 2015, stanno già producendo ottimi risultati. Esse infatti «stabiliscono cosa fare, come farlo, con chi collaborare e forniscono ai medici un adeguato supporto informatico, in quanto l'accesso ai dati è fondamentale. E poi garantiscono il coinvolgimento dei pazienti, affinché ci sia una condivisione delle iniziative da attuare. In un solo anno di attività - ribadisce - sono stati ottenuti risultati che ci pongono all'avanguardia in Italia in questo campo».

Paduano ha anche spiegato che «il diabete è un fenomeno in crescita perché legato sia all'invecchiamento della popolazione che ad abitudini alimentari che spesso portano all'obesità». Riferendosi inoltre a quanto previsto dalla riforma sanitaria regionale, Paduano ha sottolineato che «bisogna passare ad un approccio basato sulla medicina d'iniziativa. Il paziente deve essere intercettato dal sistema sanitario prima che si ammali, attraverso un investimento sulla prevenzione, in particolare verso chi è più a rischio. Una volta sviluppata la malattia serve un'ulteriore azione d'iniziativa che renda il paziente edotto dei propri diritti e doveri, di modo che l'interazione tra medico e paziente avvenga tra pari, per farli procedere insieme nel processo di guarigione e di blocco delle complicanze».

L'importanza della prevenzione e di uno stile di vita sano sono stati sottolineati anche da Susanna Agostini, segretaria regionale dell'Associazione nazionale dietisti, la quale ha spiegato come «la corretta alimentazione costituisce un cardine nella prevenzione e nel controllo del diabete, come confermano numerosi studi: secondo il report Cost-benefit analysis of dietary treatment del 2012, per ogni euro speso in interventi del dietista, la società ottiene un ritorno netto stimato fra i 14 e i 63 euro di risparmi sulle cure, e una riduzione di 2,58 giornate di assenza lavorativa l'anno per motivi legati a complicanze da diabete ed eccesso di peso».

«Le modalità di gestione del diabete rappresentano in Friuli Venezia Giulia il paradigma del modello di gestione delle malattie croniche».

 Ha invece dichiarato l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, durante il workshop sulla qualità delle cure nel diabete in regione organizzato a Trieste in occasione della Giornata mondiale del diabete.

Telesca ha evidenziato che «la patologia diabetica è una malattia cronica che interessa un numero elevatissimo di persone anche in Friuli Venezia Giulia, dove i pazienti considerati diabetici sono oltre 80mila. Si tratta di persone che hanno bisogno di cure per tutta la vita soggette, in alcuni casi, a complicanze importanti che portano a ricoveri ospedalieri e cure specialistiche».

L'assessore ha quindi rimarcato che «con l'invecchiamento della popolazione le malattie croniche sono destinate ad aumentare, mettendo a rischio la sostenibilità del sistema sanitario pubblico. Un problema che in Friuli Venezia Giulia si contrasta con la buona organizzazione dell'apparato sanitario, che consente di intercettare per tempo queste problematiche attraverso la promozione della salute, e la forte integrazione tra tutti i soggetti coinvolti, come i medici ospedalieri e di famiglia, i professionisti, i farmacisti e anche le associazioni dei pazienti, le quali danno un aiuto importante nella prevenzione e suggeriscono i percorsi migliori dal punto di vista del malato».

A riprova dell'attenzione per questa tematica, all'interno della riforma sanitaria regionale è stato sviluppato un documento per la patologia diabetica, sulla base del quale sono state impostate strategie e azioni concrete, con un'attenzione specifica al diabete in ospedale.

«Molte persone diabetiche, che in alcuni casi sono inconsapevoli della propria patologia, se vengono ricoverate per altri problemi hanno periodi di degenza superiori a quelli di coloro che non soffrono di diabete - ha chiarito Telesca -. Una situazione che può essere migliorata, come accaduto a Trieste, attraverso l'organizzazione di un servizio trasversale che si occupi di questi pazienti migliorando le loro condizioni e riducendo di conseguenza i tempi di degenza rendendoli quasi a pari di quella degli altri pazienti».

In Italia, la prevalenza del diabete noto è stimata essere del 5,4 per cento, ma esiste una quota di diabete misconosciuto, pari ad almeno il 50 per cento di quello noto. La prevalenza aumenta con l'età, passando dal 2,8 per cento nella classe di età 45-54 anni al 20,4 per cento nelle persone con età superiore a 75 anni. In Friuli Venezia Giulia, secondo i dati del 2015, questa patologia interessa 81881 persone (il 6,7 % della popolazione) ed è tra le principali cause di cecità, insufficienza renale e cardiopatia ischemica, con pesanti ricadute sociali che investono la famiglia, le strutture sanitarie, l'assistenza, il mondo del lavoro e le istituzioni.

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