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Cronaca

San Giusto d'Oro: questa mattina la consegna all'attrice Ariella Reggio

Promossa dal Comune di Trieste e dall'Assostampa del Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Fondazione CRTrieste, che mette a disposizione ogni anno la statuetta opera dello scultore Tristano Alberti

Il 48° San Giusto d’Oro, tradizionale e ambito riconoscimento che dal 1967 i giornalisti triestini attribuiscono a personaggi o realtà che si sono distinti per aver portato alto e dato lustro alla Città Trieste è stato consegnato oggi (venerdì 12 dicembre) all'attrice Ariella Reggio.

Promossa dal Comune di Trieste e dall'Assostampa del Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Fondazione CRTrieste, che mette a disposizione ogni anno la statuetta opera dello scultore Tristano Alberti, la cerimonia -svoltasi in un'affollata sala del Consiglio comunale, presenti autorità civili, militari e religiose (tra gli altri il prefetto Garufi, i senatori Russo e Blazina, l'assessore regionale Peroni, il presidente della Provincia Bassa Poropat, gli  assessori comunali Tassinari e Kraus, il San Giusto d'Oro 1986 Camerini, nonché  il vicepresidente del Consiglio comunale Carmi e diversi consiglieri comunali) ma anche tanti colleghi e amici della premiata- è stata aperta dall'indirizzo di saluto del presidente dell'assemblea municipale Iztok Furlanic che ha dato atto ai giornalisti triestini per la sempre alta qualità del riconoscimento, “il Premio Oscar della Città di Trieste”.

Il sindaco Roberto Cosolini ha evidenziato “lo straordinario contributo  alla cultura del teatro italiano offerto da Ariella Reggio” e come  “dare questo riconoscimento, vuol dire sottolineare quanto il teatro sia importante per tutti, ed essere un incoraggiamento, per il teatro stesso e per la cultura, a superare i difficili momenti di questi tempi”. “Due anni e un giorno fa -ha concluso il sindaco Cosolini- nella sua visita in Comune consegnavo ad Ariella Reggio il sigillo della città e oggi gli rinnovo la gratitudine, l'amore e l'affetto dei triestini tutti, con un sentito grazie per ciò che ha fatto, per quello che fa e ancora farà”. Parole di plauso sono venute anche dal vicepresidente del CdA della Fondazione CRTrieste Renzo Piccini, che ha ricordato tra l'altro come la Cassa di Risparmio prima e la Fondazione poi siano sempre vicine -e puntino ad esserlo anche in futuro- a questo tradizionale premio.

Nel suo intervento, il presidente di Assostampa FVG Carlo Muscatello ha invece ripercorso il quasi mezzo secolo di vita del San Giusto d'Oro, “Premio nobile e popolare”, ideato da Ranieri Ponis e portato avanti da Giorgio Cesare (oggi purtroppo non presente in aula, ma la quale è andato il plauso dei presenti). “Trieste tra mille crisi -ha detto Muscatello guardando l'albo d'oro del riconoscimento- esprime ancora e sempre eccellenze in  tutti i campi. Ariella Reggio e la settima donna che riceve il San Giusto d'Oro e il secondo premio consecutivo al femminile (dopo quello dello scorso anno a Susanna Tamaro) e sempre il secondo anche per il teatro, che viene 43 anni dopo quello dato a Giorgio Strehler”. “Questo -ha concluso il presidente Muscatello- “è uno dei premi più sentiti e popolari e l'affetto che la città ha per Ariella Reggio ne è oggi, in questa sala, la dimostrazione”.

E toccato quindi al critico teatrale Roberto Canziani ripercorrere, con un puntuale e particolarmente efficace intervento, il cammino artistico, ma anche umano, di Ariella Reggio. A partite, “come la leggenda racconta da quella signorina elegante e ben educata che se ne va a Londra per fare esperienza d'inglese”. E ancora “quell'attrice di casa nostra che lascia nel cassetto il divismo e porta in scena il carattere e il cuore” e che “inventa e trasforma il teatro a Trieste con lo 'stile Contrada'”. Canziani tocca le tappe salienti della carriera dell'attrice, l'Ariella dei teatri, del cinema e della televisione, la “Maschera d'Oro” di due mesi fa a Napoli, sempre con tutta l'energia e il cuore dei suoi personaggi.

“Guardando i nomi che mi hanno preceduto in questo premio -dice Ariella Reggio, ricevendo la statuetta del San Giusto d'Oro- mi tremano le mani e la voce. Mi  avete commosso, sono veramente emozionata, ma io infondo ho fatto solo il mio lavoro e non da sola. Il mio successo lo devo anche ai triestini e alle triestine, a tutti coloro che vivono e apprezzano questa città, che la amano come la amo io, senza smancerie”. Ariella Reggio ha voluto ancora condividere questo premio con coloro che con lei hanno fondato, 38 anni fa, la Contrada, ricordando così anche Orazio Bobbio e Francesco Macedonio. Pensando e guardando ai giovani non ha mancato poi di lanciare un forte messaggio di speranza: “siccome io sono riuscita anche a lavorare con Woody Allen penso che tutto possa accadere nella vita”. “E' stata -ha concluso- una meravigliosa giornata, che mi elargisce applausi e affetto e, soprattutto quando si va avanti con gli anni, l'affetto è prezioso”. Come da tradizione, Ariella Reggio ha firmato anche il “Libro d'oro” del Comune lasciando una sua dedica: “Viva il Teatro, viva Trieste e malgrado lo sciopero (ahimè) sono qui”.

Da segnalare che, sempre corso della cerimonia, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del FVG Cristiano Degano ha conferito un riconoscimento speciale alla carriera alla giornalista triestina Bianca Maria Piccinino, prima giornalista donna a condurre un telegiornale in Italia, volto di documentari come “L'amico degli animali” e dagli anni '50 esempio di una professionalità “sempre alla moda”. Il premio che è stato ritirato dal cugino, che ha letto in aula un messaggio di ringraziamento della presto novantunenne giornalista.

Beniamina del pubblico triestino, l'attrice Ariella Reggio è conosciuta in tutta Italia per la sua intensa attività teatrale, radiofonica, televisiva e cinematografica. Recente Maschera d’Oro del teatro italiano come attrice non protagonista per il ruolo della domestica Berta in Boeing Boeing (stagione 2012/13), zia Sofia nella serie tv Tutti pazzi per amore e Carlotta del Belgio nella recente pièce teatrale Sissi a Miramar. Ariella Reggio è stata anche fondatrice - nel 1976 assieme a Orazio Bobbio, Lidia Braico e Francesco 

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