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Cronaca

"San Giusto d’Oro": premio alla Fondazione Luchetta per la 51a edizione

Nel corso della cerimonia in Municipio, sarà anche conferita una targa speciale per i sessant'anni di giornalismo e impegno sindacale di Luciano Ceschia

Venerdì 15 dicembre, alle ore 12.00, nella sala del Consiglio comunale di Trieste, alla presenza di autorità civili, militari e religiose, sarà conferito il 51° San Giusto d’Oro, alla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, che da oltre vent'anni opera a sostegno di minori vittime di guerre e violenze.
La cerimonia è promossa dall'Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e dal Gruppo Giuliano Cronisti, in collaborazione con il Comune di Trieste e il contributo della Fondazione CtTrieste, che mette a disposizione ogni anno la statuetta opera dello scultore Tristano Alberti.
Con il premio alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, i giornalisti triestini vogliono dare il giusto riconoscimento a un gruppo di donne e uomini che hanno saputo trasformare due tragedie, quelle di Mostar e di Mogadiscio nel 1994, in una preziosa iniziativa di solidarietà e speranza: da oltre vent’anni lavorano infatti a sostegno dei minori vittime di guerre e violenze. La Fondazione ha inoltre promosso iniziative collaterali come il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta e Link – Festival del buon giornalismo, ideate e realizzate a Trieste proprio nel ricordo degli operatori dell’informazione uccisi nel 1994.
Nel corso della cerimonia in municipio, sarà anche conferita una targa speciale per i sessant'anni di giornalismo e impegno sindacale di Luciano Ceschia. Classe 1934, giornalista professionista e dipendente Rai per 14 anni è stato anche per tre anni direttore del “Piccolo” e per sei anni direttore dell'”Alto Adige” di Trento e Bolzano, nonché segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana nel decennio '70-‘80.

La Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Horvatin va così ad aggiungersi al lungo elenco dei prestigiosi premiati del San Giusto d’Oro, dove figurano: il chirurgo Piero Valdoni (primo “San Giusto d’Oro” nel 1967), l’archeologo Doro Levi, la pittrice Leonor Fini, il Trio di Trieste, il regista Giorgio Strehler, il medico ricercatore Brenno Babudieri, il compositore Raffaello de Banfield, il fisico Paolo Budinich, lo scienziato Giorgio Pilleri, l’economista Pier Paolo Luzzatto Fegiz, il pittore Luigi Spazal, il bioingeniere Giorgio Bugliarello, il cantante lirico Piero Cappuccilli, lo scultore Marcello Mascherini, lo storico Diego de Castro, il violinista Franco Gulli, lo stilita Ottavio Missoni, il germanista Claudio Magris, il giurista Livio Paladin, il cardiologo Fulvio Camerini, il gallerista Leo Castelli, le Assicurazioni Generali, il critico d’arte Gillo Dorfles, la stilista Mila Schon, il musicista Lelio Luttazzi, lo scrittore Giorgio Voghera, il fisico Luciano Fonda, il campione sportivo Cesare Rubini, il vicepresidente di A.P. Claudio Erbsen, il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, l’architetto Boris Podrecca, l’eurobanchiere Tommaso Padoa Schioppa, Gianfranco Gutty di Assicurazioni Generali, la cantante lirica Fedora Barbieri, La Barcolana, il presidente delle Comunità Ebraiche Amos Luzzatto, lo scrittore Boris Pahor, lo scrittore Manlio Cecovini, la stilista Raffaella Curiel, il medico UNICEF Marzio Babille, la cantante lirica Daniela Barcellona, il vescovo Eugenio Ravignani, il pittore Bruno Chersicla, l' IllyCaffè, lo scienziato Mauro Giacca, il coro “Illersberg”, la scrittrice Susanna Tamaro, l'attrice Ariella Reggio, don Mario Vatta e la Psichatria triestina. Riconoscimenti straordinari sono stati assegnati inoltre ai Giuliani d’Australia e all’Associazione Triestini e Goriziani in Roma. Riconoscimenti speciali sono andati a Mario Nordio, Massimo Della Pergola, Demetrio Volcic, Lino Carpinteri e Mariano Faraguna, Mario Magajna, Tullio Kezic, Danilo Soli, Ugo Borsatti, Biancamaria Piccinino, Mario Suban e Mario Luzzatto Fegiz.

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