
Sanità in Fvg, le risorse salgono a 2 miliardi e 400 milioni di euro
L'obiettivo principale affidato ai Dipartimenti di prevenzione è quello della campagna vaccinale
"L'obiettivo principale affidato ai Dipartimenti di prevenzione è quello della campagna vaccinale. Si tratta di una partita fondamentale sia per la salute dei nostri cittadini che per la tenuta economico-sociale del Friuli Venezia Giulia. Problematiche che – ha aggiunto il vicegovernatore – i sindaci toccano ogni giorno con mano". Riccardi ha spiegato inoltre che si punta sul potenziamento degli screening per ridurre l'incidenza dei tumori e sul rafforzamento delle attività legate alla Medicina del lavoro, alla prevenzione degli infortuni domestici, alla sicurezza alimentare e alla sanità pubblica veterinaria. "Un altro obiettivo importante – ha affermato il vicegovernatore – è quello dell'assistenza primaria. Tra i problemi sul tavolo l'individuazione sempre più forte delle fragilità, la stratificazione della popolazione in base alla complessità delle fragilità, le patologie croniche e le comorbidità ad alto rischio di presa in carico da parte dei medici di Medicina generale".
"A questo proposito, per ridefinire l'assetto della sanità pubblica, orientando anche l'utilizzo delle risorse del recovery fund, a livello nazionale sono stati costituiti tre tavoli di lavoro di cui fanno parte professionisti del Ministeri della Sanità e dell'Economia, dell'Istituto superiore di Sanità, di Agenas, di Aifa, e delle Regioni, comprese - per la prima volta - anche quelle a statuto speciale". A governare questo processo sarà una cabina di regia composta anche dai rappresentanti di cinque Regioni italiane e fra queste - ha rivelato Riccardi - anche il Friuli Venezia Giulia. "Si tratta di un riconoscimento estremamente importante per la nostra Regione". Fra i temi affrontati da questi gruppi di lavoro figurano quello della revisione del Dm 70 sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera; quello dell'assistenza territoriale con la modifica dei rapporti fra sanità pubblica e Medicina generale; quello delle strutture residenziali delle persone non autosufficienti, "nel quale – ha detto Riccardi – la nostra Regione vanta un'esperienza riconosciuta a livello nazionale".