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Cronaca

Sap: «La sicurezza può essere sacrificata in nome della spending review?»

11.14 - Il Sindacato Autonomo di Polizia: «Presidi di Polizia Stradale, Postale, Ferroviaria, Nautica, Frontiera soppressi. A Trieste sembrerebbe salvo il Commissariato di Duino»

Centinaia di presidi di polizia chiusi, cancellati, trasformati in semplici luoghi d’appoggio.

Questo era quello che il Dipartimento aveva annunciato nella primavera scorsa e questo è quello che nell’incontro con i Sindacati dei giorni scorsi ha voluto ribadire e voler attuare nei primi mesi del 2015.

Presidi di Polizia Stradale, Postale, Ferroviaria, Nautica, Frontiera soppressi; solo i Commissariati, probabilmente, si salveranno (almeno in questa fase), mentre vengono confermati tutte le altre “sforbiciate”.

A Trieste sembra quindi salvarsi il Commissariato di Duino, punto di riferimento non solo del polo turistico “Porto piccolo” ma una vera e propria “porta” della provincia di Trieste, per il quale il SAP nei mesi scorsi aveva lanciato una forte mobilitazione e campagna di sensibilizzazione mediatica e politica.

Verrà chiusa invece la Squadra Nautica, la sottosezione Polizia Ferroviaria di Villa Opicina (era già stata resa praticamente inoperativa da tempo) e il Settore di Polizia Terrestre di Trieste, mentre le Sottosezioni dei valichi di Polizia di Frontiera di Rabuiese, Fernetti e Villa-Opicina passerranno sotto il comando del Questore.

Quanto paventato dal SAP nei mesi scorsi ha trovato in questi giorni le conferme che nel nome della spending review si può fare a meno della sicurezza dei cittadini.

Si dirà quindi che in questo modo si avranno a disposizione maggiori risorse in termini di uomini perché meglio impiegati garantendo quindi un migliore servizio, ma la verità è che si fa questo perché il mancato turn-over e l’età media avanzata degli operatori di polizia non garantiscono più il livello di sicurezza degli anni passati, nonostante la richiesta da parte dei cittadini di poter vivere tranquilli vada aumentando.

Non verranno invece toccati gli apparati burocratici, i lauti stipendi di dirigenti e le ricche consulenze.

In questo modo, con questi tagli selvaggi, non si potranno avere risultati positivi, né in termini di risparmi né in termine di servizio ai cittadini.

Serve invece una riforma seria e coraggiosa dell’intero Comparto Sicurezza che prenda in considerazione di unire le troppe forze di polizia, ben sette (5 nazionali e 2 locali), presenti sul territorio nazionale.

Una volta effettuata l’unificazione allora si potrà ridisegnare in modo serio le forze sul territorio tenendo conto delle necessità delle varie realtà.

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