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Cronaca

Sciopero metalmeccanici, quasi tremila in piazza a Udine

Fim, Fiom e Uilm: «Segnale forte anche a Confindustria». Alte adesioni nelle fabbriche

Sono quasi 3mila i lavoratori metalmeccanici che hanno sfilato nel centro di Udine stamattina, rispondendo al richiamo delle segreterie regionali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. «Anche dal Friuli Venezia Giulia – dichiarano i segretari regionali Gianpaolo Roccasalva (Fiom), Sergio Drescig (Fim) ed Ezio Tesan (Uilm) – arriva un segnale forte a Federmeccanica, che dopo sette mesi di trattativa pretende di firmare un contratto che allunghi gli orari, sterilizzando cinque giorni di permesso, e congeli gli aumenti contrattuali, restringendoli a una quota minimale di aziende».

Ad animare Fim, Fiom e Uilm, come sottolineano ancora Roccasalva, Drescig e Tesan, anche la convinzione che sul contratto metalmeccanico si giochi una partita chiave per tutto il mondo del lavoro, «con una forte unità d’intenti tra Federmeccanica e Confindustria». Da qui la lunga sosta del corteo davanti alla sede degli industriali friulani, in via dei Torriani, a metà del percorso tra piazzale Diacono e piazza Libertà, sede del comizio finale, concluso da Ferdinando Uliano, della segreteria nazionale Uilm.

Certi che la forza della mobilitazione sarà un fattore chiave della trattativa, i sindacati guardano con molta soddisfazione all’esito di questa nuova giornata di sciopero, raddoppiata nella durata rispetto alle 4 ore dello scorso 20 aprile. «I primi dati – dichiarano ancora i leader regionali di Fim, Fiom e Uilm – parlano di adesioni molto elevate, nonostante le forti pressioni in senso contrario da parte di molte aziende, com’è emerso anche alla Abs».

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