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Cronaca

Scomparso Italo Gabrielli, ex presidente dell'Unione degli Istriani

Portò Tito a dichiarare che “oltre 300.000 istriani hanno lasciato l’Istria”. Fu il primo di centinaia di articoli in difesa della verità e dei diritti degli Esuli pubblicati su vari giornali

È scomparso ieri pomeriggio, 5 gennaio 2018, il professor Italo Gabrielli, figura storica dell'Unione degli Istriani, di cui fu Presidente dal 1976 al 1981. Il 26 gennaio avrebbe compiuto 97 anni. «Il Presidente, la Giunta ed il Consiglio Generale della nostra Associazione sono vicini in questo triste momento alla moglie Alma Cosulich, ai figli Marco (Presidente del Consiglio Comunale di Trieste in carica), Paola, Francesco e Piero». Comunica l'Unione degli istriani in un post su Facebook.

Italo Gabrielli è nato da famiglie di irredentisti il 26 gennaio 1921 a Pirano d’Istria, dove visse fino al 1928, quando si trasferì con i genitori e la sorella Gabriella a San Canziano di Capodistria. Conseguì la maturità classica a Capodistria presso il Liceo-Ginnasio Carlo Combi nel 1939 e nell’autunno vinse il Concorso nazionale per l’ammissione alla classe di scienze della Regia Scuola Normale Superiore di Pisa e si iscrisse in fisica a quella Regia Università.

Fu chiamato alle armi nel gennaio 1941 e prestò trenta mesi di servizio militare, dei quali dall’aprile 1942 presso la Guardia alla Frontiera come sottotenente del Genio. Subentrata il I maggio 1945 all’occupazione tedesca quella jugoslava, nel luglio 1945 sostenne a Pisa gli ultimi esami, poi si trasferì presso parenti a Trieste, occupata dal 12 giugno dagli anglo-americani, per evitare l’arruolamento nell’esercito jugoslavo. 

Laureato e diplomato alla Scuola Normale a Pisa nel marzo 1946, fu nominato assistente incaricato all’Istituto di Fisica presso la neonata Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trieste, dove insegnò come Professore Associato fino al 1991. Fece ricerche di ultracustica e fisica nucleare operando alternativamente in Sede, anche in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e presso vari Istituti e Laboratori. Conta un’ottantina di pubblicazioni su riviste internazionali.

Solo nel 1958 poté sistemarsi in un appartamento e sposò nel 1964 Alma Cosulich, da cui ebbe quattro figli: Marco, Paola, Francesco e Piero. Come esule da Pirano seguì sempre attentamente le vicende della sua terra e si prodigò per difenderla. Partecipò a Trieste alle principali manifestazioni patriottiche. Nell’autunno 1972 dalle pagine de “Il Piccolo” portò Tito a dichiarare che “oltre 300.000 istriani hanno lasciato l’Istria”. Fu il primo di centinaia di articoli, segnalazioni, opinioni, pareri, interventi e volantini, in difesa della verità e dei diritti degli Esuli pubblicati su vari giornali.

Fu eletto Consigliere Comunale della Lista per Trieste dal 1982 al 1988, portando il pensiero e le istanze dei suoi elettori esuli. Nel maggio 1988, con 32 Delegati Provinciali dell’ANVGD, convenuti a Gorizia, per il suo XIII Congresso, fondò il “Gruppo Memorandum 88” di Esuli, con cui continua a chiedere ad Autorità italiane, europee e mondiali il ripristino della giustizia violata, ma finora sempre invano.

Nel 1983 fu tra i promotori della visita dei profughi Istriani al Papa Giovanni Paolo II ed in quella occasione gli consegnò i due volumi del libro di Diego de Castro “La questione di Trieste”.

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