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Cronaca

Scoperto maxi giro di spaccio della "droga di Hitler" a Monfalcone

Un particolare tipo di Metanfetamina di elevatissima pericolosità, in voga nel terzo Reich, che debilita gli assuntori creando attacchi di incontrollabile violenza e costringendoli sin da subito alla dipendenza

Dopo una vasta operazione antidroga gli agenti del commissariato distaccato di Monfalcone hanno portato alla luce un importante giro di spaccio riguardante un particolare dipo di metanfetamine conosciuto come “Yaba”. Una droga diffusa soprattutto tra i giovani bengalesi residenti nella “città dei cantieri”.

Questo tipo di droga, infatti, è prodotta proprio nell’area geografica che comprende Bangladesh, Myanmar e Thailandia, ove è ampiamente diffusa. Stupefacente di bassissimo prezzo (acquistato dai “grossisti” per due o tre euro a pastiglia e rivenduto a dieci/quindici euro) e di elevatissima pericolosità, debilita in maniera significativa gli assuntori, sia sul piano fisico che su quello mentale creando loro attacchi di incontrollabile violenza e costringendoli sin da subito alla dipendenza.

La yaba aveva avuto un picco di notorietà durante la seconda guerra mondiale, quando veniva fornita in maniera massiccia ai soldati del terzo reich, al fine di renderli insensibili alla fatica, tanto da essere conosciuta come “la droga di Hitler”.

Gli investigatori della Polizia hanno quindi individuato un appartamento nel centro di Monfalcone, dove proliferava una massiccia attività di spaccio gestita da alcuni cittadini stranieri. Dopo la perquisizione sono state sequestrate oltre 300 pastiglie di Yaba che, al dettaglio, avrebbero  reso agli spacciatori diverse migliaia di euro.

È stata quindi avviata un’articolata attività investigativa con appostamenti, pedinamenti ed intercettazioni, condotta dagli investigatori del commissariato e della squadra mobile isontina. Lo scorso ottobre 2017 è stato intercettato un cittadino bengalese residente in città, che cercava di portare a Monfalcone un centinaio di pastiglie di yaba, acquistate a Mestre da un connazionale. L’uomo è stato quindi fermato presso la locale stazione ferroviaria e arrestato.

Il prosieguo delle indagini ha poi permesso di accertare il suo coinvolgimento anche nell’episodio che aveva portato al consistente sequestro di agosto, in quell’occasione la droga era arrivata direttamente da Roma, dove si trova il maggior centro di spaccio di Yaba in Italia.

Grazie a un’incessante attività investigativa, corroborata dai successi ottenuti, la Polizia ha poi individuato sia il principale spacciatore, residente nella capitale, sia i corrieri che avevano portato la droga in regione. Si è inoltre accertato che già in passato erano giunti in città carichi di pastiglie di yaba provenienti da Roma e Mestre e sono stati individuati alcuni residenti, per lo più nel monfalconese, coinvolti a vario titolo nel traffico.

Grazie alla capillare attività di  controllo e contrasto sono stati anche individuati ed indagati alcuni bengalesi dediti allo spaccio di cannabinoidi. Molti dei soggetti coinvolti, residenti a Monfalcone, sono impiegati nello stabilimento Fincantieri il cui servizio di vigilanza ha fornito agli inquirenti una costante, precisa e preziosa collaborazione, permettendo l’individuazione di alcuni degli stranieri implicati nelle indagini.

A conclusione delle indagini la procura di Gorizia ha indagato a vario titolo una decina di cittadini originari del Bangladesh, residenti a Monfalcone, Roma e Venezia, e il tribunale di Gorizia ha emesso tre misure restrittive a carico dei soggetti coinvolti. Nel corso delle numerose perquisizioni effettuate lo scorso 13 luglio a Monfalcone, Venezia e Roma sono state sequestrate oltre 400 pastiglie di Yaba, circa 100 grammi di marijuana nonché numerose dosi di hashish.

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