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Cronaca

I candidati sindaco incontrano gli allievi della scuola politica, Richetti assente

Si è tenuto ieri presso la Stazione Marittima il confronto nella scuola "Luoghi comuni" fondata da Cosolini. Tra i temi trattati green, sociale e innovazione

Resilienza climatica, quotidianità sostenibile e mobilità alternativa. L'idea di un nuovo brand, "Trieste città dell'Innovazione", con annessi eventi, finanziamenti locali per start up, creazione di gruppi di lavoro e maggior scambio culturale. E un nuovo progetto del Parco del Mare, un intervento che verte sulla Laterna e che prevede la demolizione di 18 edifici. Queste in sitensi le proposte esposte dagli allievi della scuola di politica "Luoghi comuni" creata da Cosolini nel corso del dibattito politico organizzato dalla stessa tenutosi nel pomeriggio di oggi in Stazione Marittima. Al confronto hanno aderito i candidati sindaco Laterza, Russo e Dipiazza. Assente invece la candidata Richetti.

Dopo aver ringraziato i giovani politici, i candidati hanno espresso le loro idee sulle questioni proposte. Sul progetto del Parco del Mare, il sindaco uscente Dipiazza si è dichiarato contrario alla demolizione delle strutture sorte intorno alla Lanterna (nonostante il divieto di costruzione imposto dal decreto legge degli anni '60), preferendo un'operazione di riqualificazione. Sul tema ambiente ha riportato i risultati ottenuti grazie agli anni di operato, come "i lavori pubblici sulle Rive grazie ai quali abbiamo ottenuto un risparmio di acqua del 3%. E in questa direzione si potrebbe ancora fare molto". Non ritiene invece urgente nè troppo necessario piantare nuovi alberi, "a Trieste non mancano". Per impresa e sociale ha citato eventi come Trieste Next, Esof e il prossimo avvio dell'Accademia di ricerca e innovazione.

"Molte proposte elencate oggi sono presenti anche nel programma di centrosinistra, che vuole interpretare una coalizione del cambiamento" ha dichiarato Russo. "Nelle idee esposte dagli allievi ho trovato la stessa ambizione che cerco di raccontare nella campagna elettorale presentando una città ambiziosa, la città del futuro". Il candidato del centrosinistra ha quindi evidenziato la situazione di incertezza in cui vivono i giovani, trovando però nel Pnrr "il piano Marshall per un netto cambio di direzione". "Oggi si governa parlando di idee, ma senza fare caso ai dati, come l'evidente calo demografico, la mancanza di imprese e il futuro della città legato ai cambiamenti climatici. Per questo è importante pensare a lungo termine. Trieste è bellissima, ma per farla rinascere bisogna prendere atto della situazione in cui vive". "Davanti a tutto questo c'è il Porto Vecchio che fa da vetrina e che dovrà diventare un luogo di sperimentazione. Senza dimenticare l'importanza di un'innovazione sociale, con l'ambizione di rendere protagonisti i giovani".

Diversi sono stati invece i punti esposti da Laterza sul tema green e mobilità: ecoparco in primis, capace di rispondere non solo ad un modello di turismo sostenibile ma anche di fruizione della città. Ma anche definire un piano strategico per l'infrastruttura verde, dove gli alberi devono essere collocati rispettando un ragionamento di sistema volto a favorire il sociale, l'ambiente e l'economia. Su ricerca e innovazione, per Laterza la prossima Amministrazione dovrebbe "rinnovare il protocollo Trieste città della conoscenza per renderlo uno strumento più efficace nel disseminare ciò che si produce nell'ambito della ricerca". Ma anche effettuare una revisione complessiva del sistema degli appalti, che possa portare "ad una gestione più sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale e che assecondi il sistema economico basato su innovazione tecnologica".

Discordante dagli altri candidati è invece la visione del Porto Vecchio che, secondo il candidato sindaco di Adesso Trieste "non intercetta i veri bisogni della cittadinanza". "Serve a Trieste (il Porto Vecchio ndr) se è in grado di costruire una base produttiva, industriale, manifatturiera e artigianale che oggi non esiste a causa di precise scelte politiche - ha aggiunto -. E' quindi necessaria una nuova variante al Piano regolatore capace di non privilegiare fuzioni residenziali, commerciali e direzionali ma che punti alla produzione". A mantenere il governo complessivo dell'area, secondo Laterza, dovrebbe essere il pubblico, usando le concessioni: "le agevolazioni che ne deriverebbero darebbero possibilità ai privati che sviluppano idee innovative sociali e ambientali di accedere in un mercato in cui altrimenti non potrebbero entrare se dovessero acquistare gli immobili". Sempre il pubblico dovrebbe investire in un'azienda in house per la gestione della sostituzione degli impianti luminosi, anzichè favorire operatori privati, utilizzando i proventi nella costruzione di comunità energetiche nei rioni. Questo per Laterza significa "prendersi cura della città".

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