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Il Sap e il Siulp a fianco della Scuola di polizia: "Criticità reali ma accuse inaccettabili"

I due sindacati maggiormente rappresentati a livello nazionale non nascondono i problemi della struttura di via Damiano Chiesa ma chiedono di riportare il dibattito alla calma. I retroscena della querelle tra ricerca di visibilità, disagi veri e un mondo che sta cambiando. Tamaro: "Spiace leggere accuse così gravi, rischiano di oscurare l'ottimo lavoro svolto"

"Se le gravi accuse che il sindacato muove nei confronti della Scuola di Polizia di San Giovanni sono vere allora che faccia un esposto in Procura". All'indomani della lettera che il Coisp ha inviato al prefetto Lamberto Giannini per denunciare il clima che si respirerebbe dentro la caserma di via Damiano Chiesa, i due sindacati maggiormente rappresentati a livello nazionale si schierano dalla parte della struttura guidata dalla dirigente Maria Giulia Barbosio. Contattati telefonicamente da TriestePrima, i segretari del Sap Lorenzo Tamaro e del Siulp Fabrizio Maniago, non nascondono le criticità presenti ma sottolineano la necessità di riportare la calma. 

"La Scuola è punto di riferimento per i poliziotti in Italia"

Gli anni di abbandono in cui versa la Scuola, puntualizza Tamaro, sono "dovuti all'incertezza del suo futuro e dai tagli ai fondi" ma la struttura intitolata a Vincenzo Raiola è una realtà "fondamentale per la Polizia di Stato e per la città intera. Si è lavorato molto nell'ultimo periodo per darle dignità. Merita di tornare ad essere un punto di riferimento dei poliziotti italiani, come lo è stato nelle passate generazioni". Il terreno di scontro è infatti quello che si rifà a due modelli completamente opposti. L'ambiente gerarchico della polizia - non militare ma sempre con le necessarie dosi di ordine e disciplina - chiede di imparare in fretta ad osservare le regole. "Spiace leggere accuse così gravi, rischiano di oscurare l'ottimo lavoro svolto dal quadro permanente" afferma il segretario del Sap. 

"Vessazioni, clima punitivo, presunti favori": il j'accuse del Coisp

"Nessuno sconto sui favori"

Durante l'ultimo corso "sono stati segnalati rilievi disciplinari riguardo a qualche comportamento di qualche allievo, che sono state affrontate con il supporto del Sindacato con estrema serietà ed impegno". Niente di particolarmente diverso dalle altre volte, sostengono. Per quanto riguarda invece i presunti favori durante le prove teoriche, pur ribadendo l'assenza di evidenze, il Sap lancia un campanello d'allarme. "Se fosse successo - continua Tamaro - saremmo stati i primi a chiedere l’accesso agli atti e a mettere in moto la macchina della verifica. Sulla questione non facciamo sconti". Anche Fabrizio Maniago del Siulp punta il dito contro "il messaggio che si riverbera su tutto il personale della Scuola, questo è inaccettabile". 

"Evitato il peggio grazie alla gestione sanitaria"

"Le condizioni logistiche sono esattamente le stesse in cui, si trovano gli stabili di tutta la pubblica amministrazione e per prenderne coscienza, basta entrare in un qualsiasi Ufficio. La spending review di questi ultimi anni ha prodotto sulla Scuola un ritardo nelle opere di manutenzione e ristrutturazione che si spera possano riprendere a pieno regime con i fondi freschi che mutueremo dal PNRR" questa la premessa del segretario provinciale del Siulp. Sul clima punitivo però Maniago non ci sta e analizza la situazione attraverso la lente della gestione pandemica. "Il direttore è stato severo - racconta - ma tale comportamento va letto anche nell’ottica della salvaguardia della salute di tutta la collettività comprensiva della cittadinanza. Qualcuno può immaginare cosa significhi avere 300 giovani in presenza e quali conseguenze può comportare un focolaiodi ampie dimensioni dentro tale struttura?". 

"Dove eravate fino ad oggi?"

Si parla infatti di permessi e di libere uscite a singhiozzo, ma è evidente che se i cittadini hanno dovuto fare i conti con le restrizioni, lo stesso vale per gli aspiranti allievi."La Polizia di Stato ha pagato da inizio pandemia venti decessi a livello nazionale e molti colleghi, entrati in contatto con il virus, ancora oggi portano i segni indelebili di questo demone". Per questo ed altri motivi, conclude Maniago, "la gestione della Scuola ha consentito a tutti di lavorare in sicurezza ed evitare il peggio. Non si comprende il livore e l’acredine della nota inviata da un piccolo sindacato se non per qualche altro motivo".

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