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Cronaca

Riparte la scuola: il Comune guarda al 16 settembre e critica il governo

Oggi 11 agosto gli assessori all'Educazione e ai Lavori Pubblici hanno convocato una conferenza stampa per fare il punto della situazione. Tra cantieri, adeguamento degli spazi e speranze, la road map dell'amministrazione. L'opposizione critica sulle esternalizzazioni

Trieste si prepara al ritorno in classe fissato per il prossimo 16 settembre e nella road map prevista dall’amministrazione comunale trovano spazio l’adeguamento degli spazi scolastici, le modifiche delle strutture e alcune polemiche per le “incertezze” prodotte dalle scelte ministeriali. Oggi 11 agosto Angela Brandi e Elisa Lodi, rispettivamente assessore all’Educazione e ai Lavori pubblici, hanno convocato una conferenza stampa per fare il punto della situazione che, tra critiche e speranze, guarda alla tanto imminente quanto attesa riapertura delle scuole. 

Le risorse europee

Facendo leva sul finanziamento europeo di 670 mila euro, il Comune di Trieste ha programmato una lista di interventi edili (definiti "leggeri") per una trentina di aule e l’acquisto di nuova attrezzatura soprattutto per quanto riguarda le mense.Poco meno di un terzo delle risorse sono state destinate ai lavori delle aule della scuola Sauro, mentre ulteriori 350 mila euro verranno utilizzati per “l’adeguamento di ulteriori spazi di diversi plessi scolastici” come ha ricordato la Brandi. Assoluta novità prodotta dal rispetto delle normative anti CoViD-19 e dalla necessità di svolgere l’attività scolastica in piena sicurezza sanitaria, è quella relativa al noleggio di prefabbricati, di 400 e 200 metri quadrati ciascuno, dove studieranno gli studenti delle scuole slovene Trubar e Cok.

Via Economo a disposizione del Comune

Se dovessero emergere criticità durante l’anno, ecco che il Comune, in accordo con l’Università degli Studi di Trieste, potrebbe utilizzare anche l’ex Dipartimento di Storia di via Economo. Infine, sempre per quanto riguarda il panorama delle scuole nel capoluogo regionale, Angela Brandi ha ricordato la futura assunzione di 48 educatori a tempo determinato (30 per le scuole dell’infanzia, 18 quelle rivolte ai nidi), che costeranno alle casse del Comune quasi un milione di euro. 

La polemica

A margine della conferenza stampa l’assessore all’Educazione ha punzecchiato le politiche dell’esecutivo giallo-rosso con particolare riferimento al lavoro della ministra per l’Istruzione, Lucia Azzolina. Sul banco degli imputati è finita infatti “l’introduzione del pasto mono porzione nei servizi di mensa scolastica” capace, secondo la Brandi, di portare ricadute “negativissime in termini occupazionali” e di produrre “sprechi alimentari” che mal si conciliano con le iniziative legate alla sostenibilità ambientale. “Chi ha elaborato questo protocollo – ha tuonato la Brandi – evidentemente non è mai stato in una mensa. La stessa Azienda Sanitaria mi ha confermato le sue perplessità. Ho scritto una lettera alla viceministra Ascani e mi ha risposto che si impegnerà a risolvere il problema”. 

Test sierologici e tamponi

Ulteriori critiche sono piovute sui test sierologici e sui tamponi, resi volontari e non più obbligatori dopo la circolare emessa a Roma il 7 agosto scorso e che la Brandi ha definito “un abbassamento dell’attenzione” rispetto invece all'attuale recrudescenza del virus e alla molto probabile riemersione di focolai autunnali. In conclusione, l’assessore all’Educazione ha chiesto “indicazioni certe e senza che esse finiscano per contrapporsi agli sforzi che si stanno facendo per gestire il problema”.

Nonno paletta sì, nonno paletta no

Infine una menzione particolare è stata riservata al servizio dei cosiddetti nonni paletta. “Assicurano il corretto attraversamento della strada da parte dei bambini e, soprattutto in vista di quando le entrate dovranno essere differenziate e scaglionate, potranno essere di grande aiuto”. A fine agosto è previsto, ha concluso la Brandi, “un bando per assumere circa 60 nonni paletta. Ad essi cercheremo di aggiungere altro personale grazie al reddito di cittadinanza, i lavori socialmente utili e alla Protezione Civile”. In caso di età maggiore di 65 anni, la persona dovrà necessariamente presentare una certificazione medica. 

Le critiche dell'opposizione

Sul fronte della politica il Partito democratico e Open Fvg criticano l'operato della giunta in merito a quella che viene definita "l'esternalizzazione dei servizi educativi ausiliari". Con una mozione presentata da Laura Famulari e sottoscritta dalla capogruppo Fabiana Martini,dai consiglieri dem Igor Svab e Valentina Repini, da Sabrina Morena (Open Fvg) e Maria Teresa Bassa Poropat (Insieme), l'opposizione chiede l'assunzione di personale per far fronte ai "rilievi e alle sanificazioni" rese necessarie dall'emergenza sanitaria. Personale che, secondo i firmatari "risultava già insufficiente nei numeri nella fase pre Covid. L'attuale emergenza indubbiamente amplifica la carenza di organico". 

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