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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Semplificazione contratti, Giorgi: «Meno burocrazia per risparmiare tempo e denaro»

Velocizzazione e abbattimento spese per le imprese nella stipula di contratti con il Comune di Trieste deciso dalla Giunta Dipiazza, relatore Assessore Giorgi

Un rilevante contributo alla semplificazione, velocizzazione e abbattimento delle spese, a favore delle imprese per la stipula di contratti con il Comune di Trieste, è stato deciso dalla Giunta Municipale presieduta dal Sindaco Dipiazza, relatore l'Assessore con delega ai Contratti e Affari generali Lorenzo Giorgi, e, già svolto l'iter per il parere delle Circoscrizioni e il “passaggio” nella competente I Commissione, approderà lunedì sera in Consiglio Comunale per la definitiva approvazione.

Tale “operazione”, che si sostanzia nella modifica di alcune parti del vigente “Regolamento comunale per la disciplina dei Contratti”, è stata illustrata stamane in Municipio dallo stesso Assessore Giorgi, affiancato per l'occasione dal dott. Walter Cossutta, Direttore dell'Area Servizi di Amministrazione del Comune, nel corso di una conferenza stampa significativamente intitolata 'Meno spese, meno burocrazia: la semplificazione nella stipula dei contratti'.

Il provvedimento – hanno spiegato Giorgi e Cossutta – discende e si collega con il recente Decreto Legislativo 50 del 2016 recante la nuova disciplina dei contratti pubblici in attuazione delle direttive comunitarie sull'argomento, motivo per cui sarebbe stato comunque necessario intervenire sul Regolamento comunale il cui ultimo “aggiornamento” risaliva ancora a oltre sette anni fa (all'ottobre 2009, n.d.r.). Ma poiché – come non di rado accade – per la completa operatività del citato Decreto nazionale tutti gli Enti stanno ancora attendendo l'emanazione di tutta una serie di decreti attuativi ministeriali, linee guida, direttive generali e “schemi tipo”, si è ritenuto, a lucro di tempo e a beneficio delle categorie interessate, di non procrastinare l'intervento di rivisitazione del suddetto Regolamento, cominciando per intanto a operare su quelle sue parti che maggiormente si trovavano in disarmonia con i principi e le finalità delle nuove normative.

Così, si è deciso di riorganizzare in maniera sostanziale la disciplina relativa alla “forma” dei contratti pubblici (in questo caso con il nostro Comune) per quanto concerne gli appalti e le concessioni, per lavori pubblici, erogazione di servizi, forniture (mantenendo invece inalterate le “forme” contrattuali per tutti gli altri contratti stipulati dal Comune), innanzitutto uniformando tra le varie Aree e Servizi comunali interessati le modalità di stipula dei suddetti contratti, quindi introducendo forme di stipulazione diverse in corrispondenza alle diverse “soglie” e importi contrattuali.

In tal senso si sono stabilite tre diverse soglie e quindi tre corrispondenti diverse forme di stipulazione che assicurino, da un lato, maggiori garanzie in relazione ai maggiori importi contrattuali (soglie di rilevanza comunitaria e, per i soli appalti di lavori, soglie che ancora impongono il ricorso alle procedure ordinarie) e, dall'altro, una semplificazione dell'azione amministrativa. Il tutto così esplicitato nel nuovo Articolo 81 bis appena inserito nel Regolamento: “La stipulazione dei contratti di appalto e concessione del Comune può avvenire: con atto pubblico notarile informatico o in modalità elettronica, in forma pubblica amministrativa a cura del Segretario Generale o di chi lo sostituisce, per i contratti il cui importo è pari o superiore alle soglie di cui all'art. 35, commi 1 e 2, del citato D.Lgs 50/2016 (ovvero Euro 750.000 per gli appalti di servizi sociali e socio-assistenziali e Euro 209.000 per gli appalti di forniture e di servizi) nonché per gli appalti di lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di Euro; inoltre (nella seconda forma) mediante semplice scrittura privata in modalità elettronica per i contratti il cui importo è pari o superiore a 40.000 Euro e inferiore alle suddette soglie di cui all'art. 35 del D.Lgs 50/2016, nonché per gli appalti di lavori di importo inferiore a 1.000.000 di Euro; e infine (nella terza e ancor più “leggera” forma) mediante semplice corrispondenza “secondo l'uso del commercio”, con scambio di lettere anche tramite posta elettronica certificata per i contratti di importo non superiore a 40.000 Euro.

Ne consegue quindi che per i due “livelli contrattuali” sottostanti la soglia massima, non richiedendo più gli stessi le procedure dell'atto pubblico notarile o della forma pubblica amministrativa o particolari autenticazioni da parte dei funzionari roganti (che permangono invece nel caso del primo e più alto livello), non sarà più necessario il pagamento dell'imposta di registro del contratto (che prima toccava a tutti da un minimo di 200 Euro e poi più in su proporzionalmente al valore del contratto stesso).

«E ciò – ha sottolineato Giorgi –, permanendo in sostanza l'unica spesa del bollo statale, con un bel risparmio a sollievo in particolare delle piccole e medie imprese. Ma, sempre in questo senso, cioè nel tentativo, perseguito fin dall'inizio da questa Amministrazione, di agevolare il più possibile le imprese minori che desiderano lavorare per il Comune di Trieste, non può venir trascurato neppure il guadagno di tempo che queste nuove e molto più semplici procedure, quasi del tutto sburocratizzate, consentono, non dovendo più gli interessati recarsi ripetutamente in Municipio e in altri uffici pubblici per rogiti, sottoscrizioni, autenticazioni, versamenti di imposte ecc., essendo sufficiente l'invio di un messaggio di posta elettronica o, nel caso, persino di una normale lettera. Un guadagno di tempo che può essere vieppiù prezioso proprio per le imprese minori e meno strutturate».

«In definitiva – ha concluso l'Assessore Giorgi – vogliamo sempre più alleggerire, semplificare, e così far risparmiare tempo e denaro. Introducendo un meccanismo del tutto nuovo che rappresenta un cambiamento notevole di “usi e costumi” in questo settore, e anticipando, forse primi in Italia, l'adozione di norme che ci auguriamo potranno venir presto accolte anche da altre città».
 

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