Circa un'ottantna di persone, facenti capo al gruppo delle "Sentinelle in piedi", hanno manifestato ieri in piazza Unità per protestare contro il disegno di legge sull'omotransfobia e sulla sua presunta lesività della libertà di opinione. Le "Sentinelle" prendono di mira il Ddl Zan - Scalfarotto, che verrà a breve discusso in Parlamento, e che mira a sanzionare parole o gesti violenti e discriminatori per motivi legati al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Nessuno specifico riferimento, nel testo del Ddl, a un reato d'opinione, purché le opinioni in questione vengano espresse senza forme di istigazione a odio o violenza.
Il sostenitore delle "Sentinelle" e consigliere comunale Salvatore Porro ritiene invece che il rischio di una "dittatura del relativismo" sia reale, in quanto "la fattispecie dei reati, in questo Ddl, è così generica che la critica – per esempio – al matrimonio omosessuale o alla teoria del genere o ad altre richieste Lgbt, potrebbe domani essere impugnata e giudicata come 'discriminazione' o 'istigazione all’odio'". Secondo Porro "C’è chi, anche in Vaticano, si pone con inquietudine una domanda: perfino il Papa, domani, potrebbe essere 'inquisito' in base alla legge?".