Sigillo Trecentesco Oggi al Fotografo Ugo Borsatti
Nella sua lunga carriera –iniziata nel 1943, a sedici anni, quando scattò dalla finestra socchiusa della sua abitazione di via Ginnastica alcune foto dei soldati italiani fatti prigionieri dai tedeschi- Ugo Borsatti, il decano dei fotografi...
Nella sua lunga carriera -iniziata nel 1943, a sedici anni, quando scattò dalla finestra socchiusa della sua abitazione di via Ginnastica alcune foto dei soldati italiani fatti prigionieri dai tedeschi- Ugo Borsatti, il decano dei fotografi triestini, ha immortalato immagini che sono entrate nella storia della fotografia del Novecento.
Oggi nel corso di una semplice e partecipata cerimonia, svoltasi nel salotto azzurro del Comune di Trieste -presenti tra gli altri anche il presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, l'assessore alla Cultura Franco Miracco, oltre a numerosi amici e colleghi fotografi- il sindaco gli ha conferito il sigillo trecentesco della città, esprimendogli senza retorica "la gratitudine, la stima e l'affetto di Trieste, per averci lasciato dei frammenti della storia della nostra città". "Ho conosciuto Ugo Borsatti trent'anni fa -ha ricordato Cosolini- quando ho cominciato a lavorare con la Confederazione nazionale dell'artigianato e mi ha messo subito in riga con la sua energia", ma oggi mi piace "premiare un fotografo, e con lui una categoria fondamentale per l'informazione, per aver raccontato pezzi della nostra vita e della storia di questa città. "Mi piace anche -ha aggiunto il sindaco Cosolini- premiare un artigiano capace, tenace, con tanta passione, che ha saputo trasferire sapienze e competenze", un esempio di talento, professionalità e senso d'impresa per questo lavoro. "Voglio bene a Ugo Borsatti -ha concluso il sindaco- fin da quel giorno di trent'anni fa in cui mi ha sgridato".
Com'è stato scritto in questi giorni, grazie all'obiettivo di Ugo Borsatti e alla sua sensibilità, la storia di Trieste della seconda parte del Novecento si è materializzata nei fotogrammi di un piano sequenza quasi infinito. Trecentomila delle sue immagini sono state acquistate dalla Fondazione CRTrieste una dozzina di anni fa e date in gestione alla Fototeca comunale, che ne potrà ricavare migliaia e migliaia di files, su cui studieranno gli storici, perché oggi la fotografia è entrata a pieno titolo tra le fonti.