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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Trent'anni di Televita, Dipiazza a Flaborea: «È per me un vero onore attribuire il nostro Sigillo a una persona straordinaria come te»

«Un motivo di orgoglio per tutta la città per quanto hai saputo creare in questi anni, a beneficio in primo luogo dei nostri cittadini più anziani e bisognosi di aiuto»

Festosa cerimonia ieri, nella storica Sala del Consiglio Comunale di Trieste, per il conferimento del Sigillo Trecentesco della Città a Michela Flaborea, Presidente di Televita S.p.A., nel trentennale di costituzione della società.
A consegnare il prestigioso riconoscimento il Sindaco Roberto Dipiazza, affiancato dall'Assessore alle Politiche Sociali in carica Carlo Grilli, mentre in Sala, tra personalità e rappresentanti dell'ambito sanitario, sociale e del volontariato cittadino, era nelle prime file anche la precedente titolare della delega ai servizi sociali municipali nella prima Giunta Dipiazza, Claudia D'Ambrosio,  nella veste di responsabile del personale della stessa Televita.
Dipiazza ha subito “omaggiato” la premiata rivolgendole parole di grande apprezzamento e affettuosa ammirazione.
«È per me un vero onore – ha detto – attribuire il nostro Sigillo a una persona straordinaria come te, motivo di orgoglio per tutta la città per quanto hai saputo creare in questi anni, a beneficio in primo luogo dei nostri cittadini più anziani e bisognosi di aiuto».
E, in questo contesto, non ha perso l'occasione Dipiazza per replicare ad alcune polemichette sui “troppi Sigilli Trecenteschi” da lui conferiti recentemente: «Il Sigillo va a premiare chi ha lavorato bene e ha portato risultati per la Città. Si vede – ha chiosato – che di persone valide o addirittura straordinariamente meritevoli in questa Città, per fortuna, ne abbiamo tante!»

Va in proposito brevemente ricordato il lungo e via via sempre più ampio e articolato impegno di Michela Flaborea nel campo degli strumenti di sorveglianza a distanza a fini sociali, fin da quando, nell'ormai lontano 1987, lavorando nel settore amministrativo di una società di telesorveglianza cittadina, ebbe a maturare la convinzione che quelle stesse tecnologie potessero venir efficacemente impiegate non solo per la sicurezza delle dimore dei cittadini più abbienti o delle attività commerciali, ma anche – come lei stessa spiega in una sua nota biografica (vedi testo integrale allegato) - «per garantire ai concittadini anziani un’assistenza domiciliare a bassa soglia basata sull’utilizzo di dispositivi e sistemi tecnologici economici e di semplice utilizzo».
Fu con questo iniziale e “basilare” intento che, nello stesso 1987, la Flaborea, assieme ad alcuni soci, decise di fondare “Televita”, anche in considerazione del crescente insorgere in quegli anni della cosiddetta “emergenza anziani” che caratterizzerà tutto il ventennio successivo, frutto di un esponenziale invecchiamento della popolazione che, come noto, interessava in particolare proprio Trieste, ancor più e prima di altre località.
E nella coscienza, o meglio intuizione, che per fronteggiare tale fenomeno non poteva esservi l'unica risposta di case di riposo sempre più numerose, ma si poteva puntare a sostenere invece, per quanto possibile, una “domiciliarietà” sempre più curata, assistita ed efficacemente seguita, ecco partire da quel momento una lunga “impresa” che vide, ad esempio, quale prima tappa significativa, “Televita” firmare nel 1991 il primo contratto pubblico della società con il Comune di Trieste per “teleassistere” un piccolo gruppo di utenti in carico ai Servizi Sociali. Da allora, una continua progressiva espansione che vedrà “Televita” sviluppare le sue attività al di fuori dei confini cittadini, siglando accordi anche con società nazionali di teleassistenza (la Tesan S.p.A., dando vita a Tesan-Televita Srl, di cui Michela Flaborea è tuttora Amministratore Delegato), e andando con ciò a operare anche nell’ambito della telemedicina e della domotica; e ancora – passando per i riusciti progetti di “Amalia/Telefono Speciale” (1996, ancora col Comune di Trieste e l'Azienda per i Servizi Sanitari “Triestina”, per contrastare i comportamenti suicidari e le morti solitarie degli anziani, tuttora attivo) e di “TriesteAbile” (2006, punto informativo multimediale per la disabilità, per conto dell'Azienda Sanitaria di Trieste, con l’obiettivo di rendere più vivibile la città alle persone diversamente abili), con la fondazione quindi dell'Associazione “Le Buone Pratiche” (2009, per lo sviluppo di comunità e progetti creativi a sostegno dei cittadini fragili in diverse fasi della vita) – fino ai giorni nostri con la costituzione, nel 2016, di una joint venture italo-cinese (con la società Shanghai Homing Vita Health Tech Management Ltd.) per l’esportazione del modello Televita in Cina, Paese che oggi sta vivendo pienamente i problemi legati all’invecchiamento della popolazione che Trieste e l’Italia hanno cominciato ad affrontare 20 anni fa.

Tutto ciò, con il “risultato” che oggi il Gruppo Televita ha quattro sedi operative in Friuli Venezia Giulia ed è attivo a livello nazionale (anche in Toscana, Emilia Romagna e Sardegna) e internazionale (in Cina), dando lavoro a 200 persone tra dipendenti e collaboratori e mantenendo a Trieste le proprie radici culturali e operative.
«Un lungo cammino che – come sottolinea la stessa Flaborea – è certamente basato sull’innovazione ma sempre tenendo al centro la persona e i suoi bisogni».
Prima della consegna del Sigillo è toccato a Michela Flaborea prendere la parola, con toni appassionati e a tratti davvero commossi («Se nel ringraziare il Sindaco Dipiazza per le sue belle parole, vi dicessi semplicemente di essere commossa, vi direi solo una parte di quello che provo in questo momento magico!»), per “riassumere” la sua esperienza di intenso impegno imprenditoriale trentennale, «un lavoro non esente da momenti anche molto duri e difficili che ho potuto superare solo alzando l'asticella delle nostre prestazioni aziendali, pretendendo molto da me stessa e dal personale che con me collabora, ma anche avendo, come aiuto e sprone, la consapevolezza che “Televita” è nata e opera proprio per essere vicina alle persone, una ad una».

Nel rimarcare poi, accanto al nuovo impegno nella grande realtà cinese, tutta la riconoscenza dovuta alle nostre istituzioni pubbliche (dall'Azienda Sanitaria, al Comune, alla Regione) che in questi anni «ci hanno affidato con fiducia la gestione di processi particolarmente sensibili in quanto legati ai diritti primari delle persone», la Flaborea ha quindi spiegato come nel tempo l'attività di “Televita” si sia ampliata e diversificata rivolgendosi non solo agli anziani ma a tutte le persone e fasi della vita, nell'intento di produrre maggior benessere sociale anche attraverso la prevenzione, l'inclusione e il contrasto alle molte forme di disagio nelle persone di ogni età.
«E quando interagisco con realtà nazionali e internazionali – ha aggiunto – sento la responsabilità, ma anche la fierezza, di rappresentare una Città e una Regione che della qualità delle politiche sociali hanno fatto il loro tratto distintivo!»
«Amo Trieste – ha “dichiarato” infine Michela Flaborea – nei suoi tanti punti di forza, come anche nelle sue contraddizioni che vanno affrontate per superarle. E osservo oggi che finalmente in città sta maturando la consapevolezza, in tutte le sue componenti, di essere in prossimità di una svolta decisiva sulla strada della crescita economica, peraltro legata a una coesione sociale che non può prescindere dall'attenzione costante verso le persone, poiché la redditività, pur indispensabile, non è e non può essere l'unico indice di successo, né per un'azienda né per una comunità».

«Signor Sindaco – ha concluso, tra i vivi applausi di tutti – ritiro con orgoglio dalle sue mani il Sigillo Trecentesco della Città di Trieste e, nel ringraziarla per la stima oggi testimoniata, le assicuro l'impegno di “Televita” affinchè la nostra Città abbia anni sempre migliori!»
Una dichiarazione che ha rappresentato un immediato “assist” per il saluto finale della cerimonia da parte del Sindaco Dipiazza che ha evidenziato il momento particolarmente favorevole per il futuro della città, con stimolanti ed evidenti segnali di sviluppo in tutti i settori (dalla portualità, alla scienza, ai rilevanti investimenti e interessi imprenditoriali che si stanno manifestando), osservando poi che «è bellissimo occuparsi del bene della nostra città, o della nostra azienda: è una spinta che - ribadendo qui il Sindaco quanto espresso poco prima dalla “premiata”, n.d.r. - ci rende capaci di superare anche le situazioni più difficili, per provare poi, nel raggiungere i risultati, momenti di vera gioia, soprattutto se siamo affiancati, come nel tuo caso, Michela, da tanti bravi, valenti collaboratori».

Flaborea 2-2-2

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