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Cronaca Largo Città di Santos

Silos sequestrato, era una "centrale" della droga: sei arresti

Accertate 33 cessioni di eroina, hashish e marijuana, venduta anche a minori. Coinvolta nel traffico anche una donna incinta. Altre tre persone indagate più 15 occupanti abusivi della struttura. L'operazione ha coinvolto la Polizia di Trieste, Roma e Gorizia oltre che la GDF

Il Silos è stato sequestrato dalla Polizia in quanto "centrale" di un importante traffico di droga. Sei persone sono state contestualmente arrestate per spaccio, tra questi cittadini iracheni, afghani e un bengalese, quest’ultimo residente a Monfalcone, tutti titolari di permesso di soggiorno. Oltre ai sei, sono ancora ricercati ulteriori 3 indagati.

L'operazione

L’operazione, diretta dalla Procura della Repubblica di Trieste, è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Trieste e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Gorizia. Sono stati impegnati oltre 60 agenti della Polizia di Stato, operatori della Polizia Scientifica e le unità cinofile della Guardia di Finanza di Trieste.

L'indagine

L’indagine è sostanzialmente la prosecuzione di quella denominata “Bronx”, che nel settembre del 2018, aveva portato all’arresto di alcuni richiedenti asilo, indagati per spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di via Sant’Anastasio e di Piazza Libertà. Indagini ulteriori hanno consentito di verificare come l’attività criminale abbia preso piede all’interno delle mura del Silos, lontano da occhi indiscreti e soprattutto dai servizi di osservazione degli investigatori. Tuttavia lo spostamento della centrale di spaccio all’interno della fatiscente struttura ha, inevitabilmente, comportato un continuo via vai di spacciatori e di tossicodipendenti nella zona.

Per scongiurare il pericolo che si creasse una “zona franca”, a seguito di un sequestro di eroina e hashish a carico di alcuni minorenni che avevano acquistato la droga all’interno dell’edificio abbandonato, lo scorso ottobre la Polizia ha dato inizio ad una articolata attività investigativa, resa ancor più complessa a causa del difficile accesso nella struttura. Gli acquirenti, in ragione della tipologia di stupefacente da comprare, individuavano i vari pusher che smerciavano in differenti aree del sito.

Coinvolta una donna incinta

Tra gli indagati maggiormente attivi due cittadini iracheni che, oltre ad occuparsi personalmente della cessione, soprattutto di eroina, si prodigavano per far giungere a Trieste i vari carichi di narcotico, con l'aiuto di connazionali compiacenti o di tossicodipendenti. In tale contesto, lo scorso 23 novembre, a riscontro dei servizi in atto, era stata arrestata una giovane donna irachena in gravidanza la quale, appena giunta in stazione proveniente da Venezia, era stata trovata in possesso di circa 60 grammi di eroina destinata allo smercio.

La droga

L’indagine, supportata da numerosi servizi di osservazione, sistemi di video sorveglianza e con l’impiego di specialisti in servizi sotto copertura inviati dal Servizio Centrale Operativo di Roma, ha permesso di riscontrare 33 cessioni di eroina, hashish e marijuana, venduta anche a minori, iniziati al consumo di stupefacenti. Durante la perquisizione del sito sono state rinvenute anche 26 dosi tra cocaina e hashish pronte per lo smercio e la somma di oltre 1000 euro in contante nella disponibilità di ulteriori tre stranieri, i quali sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Trieste. All’esito delle operazioni la struttura è stata sottoposta a sequestro ed affidata in giudiziale custodia alla società proprietaria.

Denunce per "invasione"

Infine, verranno denunciati per il reato di invasione di edifici 15 cittadini stranieri ed una italiana, i quali occupavano senza titolo l’immobile.

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