SILP CGIL: «Commissariato Rozzol-Melara allarme amianto negli uffici»

«Nonostante le ripetute segnalazioni del RLS Provinciale e le sollecitazioni di questa Segreteria Provinciale, confluite poi, grazie alla sensibilità di alcuni Senatori e Deputati, anche in recenti interrogazioni parlamentari, ad oggi nulla si sa sulle iniziative che la Questura di Trieste intende prendere per tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori di Polizia, del Ministero dell’Interno e dei cittadini che quotidianamente frequentano i vari uffici della Polizia di Stato di Trieste (Commissariati compresi!!!). È quanto afferma in una nota la Segreteria Provinciale SILP CGIL di Trieste

«Dopo le analisi (?) - continua - e le visite periodiche (?) effettuate in gran segreto (in barba all’obbligatoria consultazione con gli RLS) e un paio di comunicazioni che nulla dicono sulla reale situazione, ci troviamo a questo punto costretti a denunciare nuovamente il potenziale rischio al quale stanno andando incontro le poliziotte ed i poliziotti in servizio in alcuni uffici e Commissariati di Polizia della provincia di Trieste, presso i quali è stata segnalata (e accertata) la presenza di AMIANTO (che sembra non sia molto sano respirare)!»

Gli ultimi della serie? …Il Commissariato di Polizia Rozzol-Melara - sottolinea la nota - , di proprietà ATER (anche il c.d. Quadrilatero non se la passa meglio), e l’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima che occupa una parte della Stazione Marittima di Trieste (Trieste Terminal Passeggeri), i cui pavimenti pare siano completamente costituiti da piastrelle in vinil-amianto, molte delle quali gravemente usurate, deteriorate e danneggiate!!!»

«Ad oggi, in attesa ancora di ricevere la documentazione richiesta, non ci è dato sapere - spiega il sindacato -  quali siano i provvedimenti che si intendono prendere nei confronti di chi ha, negli anni, colpevolmente sottovalutato il pericolo (e forse continua a farlo), sottraendosi “burocraticamente” a precise disposizioni di legge atte a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che hanno avuto e hanno accesso a quei luoghi (ben altra sorte avrebbe avuto un datore di lavoro privato). Pare, che diversa solerzia ci sia invece stata nel disporre l’acquisto di una poltrona per il precedente (non rimpianto) questore!» 

«Lo stesso questore - viene riferito -  che aveva inteso ribadire che l’esigenza di sicurezza e prevenzione dei luoghi di lavoro non può che essere condivisa e diffusa tra tutti coloro che vivono e lavorano negli stessi ambienti e non può essere sicuramente fattore di contrapposizione. Noi ci siamo stancati degli “imbonitori” e vogliamo ribadire che ciò può avvenire solamente nel momento in cui si rispettano le regole e anche le prerogative sindacali, che finora continuano ad essere disattese».  

«Il SILP CGIL vuole sapere quando verrà effettivamente effettuata la prevista (e annunciata) mappatura di tutte le zone a rischio negli immobili in uso alla Polizia di Stato di Trieste ed il monitoraggio delle situazioni potenzialmente a rischio, e quali siano provvedimenti presi a tutela della salute e sicurezza sui luoghi lavoro. Non sapendo se il nuovo Questore sia stato adeguatamente informato della (indegna) condizione nella quale le sue donne ed i suoi uomini sono costretti ad operare, lo invitiamo a sollecitare a qualsiasi livello, tutti gli Enti interessati per gli interventi che si dovessero rendere necessari (bonifiche, analisi, ecc.)».

«…poi ci sarebbero - copclude la nota -  le macchine (quelle poche funzionanti) delle Volanti, molte delle quali con più di 210.000 chilometri, che forse per ridurne la consunzione, il venerdì ed il sabato sera, a turno (viste quante ce ne sono sic.), considerando la crescente istanza di sicurezza dei cittadini, si fanno “pubblicitariamente” sostare in piazza Unità!!! …ma questa è un’altra triste pagina della nostra storia! »