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Cronaca

Svolta sostenibile di Stefano Babich “Con la ski bike ho cambiato vita”

Si è trasferito da Trieste oltre 20 anni fa, ora vive sulle montagne del Canada “I cambiamenti climatici impongono un turismo fondato su sport e natura”

Una vita intorno al mondo seguendo la scia degli sport invernali, per poi fermarsi sulle montagne della British Columbia in Canada e dar vita a un progetto originale e fruttuoso. È la storia di Stefano “Babo” Babich, che parte da Trieste ma si espande nei cinque continenti, seguendo la bussola di una curiosità mai paga, con la chiara visione di un futuro ecosostenibile da realizzare e uno sconfinato amore per tutto ciò che scivola sulla neve, a partire dallo snowboard fino all'ultimo trend che sta facendo impazzire gli States: la "ski bike". Simili alle mountain bike da downhill, le ski bike hanno delle lame da sci al posto delle ruote e guidarle è un'esperienza unica, una via di mezzo tra bici, sci e snowboard. Una nicchia quasi priva di concorrenza in Canada, la nuova scommessa lanciata con successo da questo quarantenne triestino ormai cittadino del mondo.

Una storia che merita di essere raccontata dall'inizio e rappresenta la vita da “globetrotter” che in molti sognano ma in pochi realizzano. Stefano Babich abbandona Trieste appena ventunenne, lasciando un buon impiego da direttore di negozio alle Torri per girare il globo come istruttore di snowboard, alternando intense stagioni sciistiche in Austria o in Svizzera a lunghi viaggi alla scoperta di comunità rurali, isole e luoghi inesplorati, per arrivare alla Nuova Zelanda e al Giappone.

All'insegna del 'less is more', con poche cose essenziali nello zaino, Stefano Babich ha cambiato casa ogni sei mesi, fino a conseguire il patentino internazionale da istruttore, che ha ulteriormente espanso i suoi già ampi orizzonti. Poi, durante una stagione a Saint Moritz, la presa di coscienza: “Mi sono reso conto che lo stile di vita extra lusso si fonda su valori in cui non credo. Così ho scoperto il mondo del glamping(parola composta da glamour e camping, campeggi - resort in mezzo alla natura, ndr) nella Vancouver Island, un'esperienza che, pur non rinunciando alla comodità, attinge alla vera essenza del luogo ed esplora la dimensione spirituale con meditazione, yoga ed ecosostenibilità, con l'impiego di materiali riciclati e coltivazioni idroponiche (fuori suolo, ndr). Un'idea di turismo sostenibile che mi sto impegnando a realizzare e che in Canada ha attecchito già da tempo”.

Dopo una vita quasi “nomade” dai 20 ai 30 anni, Babo trova quindi casa in Canada, dove si è stabilito da dieci anni. Attualmente vive a Sun Peaks, nella British Columbia. “Un paio di anni fa mi sono imbattuto in un'occasione – spiega -: una persona che gestiva un noleggio ski bike con scarso successo mi ha proposto di acquistarlo a prezzo simbolico. Ho accettato e ho iniziato ad investire comprando modelli nuovi e aggiungendoli a quelli più obsoleti. Appena sono salito su una bike di nuova generazione sono ringiovanito di 20 anni”. Dopo una buona stagione 2019, il 2020 stava dando risultati ottimi, finché la scure del Covid 19 si è abbattuta anche su Sun Peaks, che ha dovuto chiudere tutti gli stabilimenti un mese prima.

Babich non si perde comunque d'animo e sulla base dei risultati raggiunti finora ritiene di poter realizzare ciò che ha in mente, a partire dal 2021: “Voglio creare diverse 'stations' in diverse località e, una volta che il progetto e' avviato, spostarmi in una delle tante comunita' rurali remote nel nord del paese dove realizzare la mia idea di turismo sostenibile, che tiene conto delle specificità del luogo e combina la pratica degli sport invernali con la scoperta della cultura locale”.

Una prospettiva che si basa anche sull'inevitabilità dei cambiamenti climatici: “Dieci anni fa in Canada il clima era molto differente – assicura -, ora gli inverni sono sempre più corti. Quest'anno (covid a parte) la stagione non e' stata male. Ma negli ultimi anni anomalie nelle temperature hanno portato addirittura la pioggia in gennaio e la neve migliore, la cosiddetta 'champagne powder', sta progressivamente sparendo, almeno a certe latitudini. Il mondo sta cambiando sotto i nostri occhi e le località sciistiche, anche in Italia, devono iniziare da subito a ripensare un turismo che vada oltre le piste e che si basi sul rispetto della natura, coinvolgendo cultura (musica, teatro e quant'altro) e le peculiarita' locali (eventi storici ed enogastronomici)".

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