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Il corteo Lgbt+

“Siamo discriminati ma siamo ovunque”, lo Smarza Pride sfila nelle vie del centro

Il corteo è partito alle 19.30 da piazza Goldoni. Oltre 1500 persone in piazza, provenienti da tutto il Fvg. Gli organizzatori al sindaco: “Non ce ne facciamo niente dei suoi auguri”

“Siamo indecorosi ed eccessivi”. “Siamo tra le minoranze più discriminate, ma siamo ovunque”. Così il manifesto dello “Smarza Pride”, il corteo “autogestito dal basso” e nato da mesi di assemblee tra associazioni Lgbt del territorio. Un lavoro culminato in questa manifestazione, annunciata quasi a sorpresa pochi giorni fa. Tra le associazioni promotrici Non una di meno, Euphoria Trans Fvg, Arcigay Arcobaleno Odv, Villa Carrà, Lineadombra e Fridays for future Trieste.

Una folla di almeno 1500 persone (secondo stime della DIGOS) è partita alle 19.30 da piazza Goldoni, imboccando via Carducci e fermandosi in diverse tappe, dove le associazioni coinvolte sono intervenute a turno.

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Il corteo si è poi fermato  in piazza Oberdan sotto il palazzo della Regione. Gli organizzatori, al microfono, hanno parlato di “luoghi di formazione dove nessuno ci presta attenzione per una precisa volontà politica”, chiedendo “maggior informazione per la nostra salute sessuale a partire dalle scuole”. Ha preso la parola anche l’associazione Euphoria trans, che ha richiamato l’attenzione sulle recenti aggressioni transfobiche in Italia. 

Il Corteo ha poi attraversato piazza Libertà, dove ha preso la parola l’associazione Lineadombra, impegnata a favore dei migranti: “Trieste è diventata luogo simbolo delle discriminazioni, e della violenza dei confini e del tentativo di controllare e stabilire chi può spostarsi e come, contro chi ha passato violenze tali da essere disposti a comportarsi come uno schiavo”. “Un potere - ha sostenuto Lineadombra - che tenta di normare la nostra sessualità e la nostra procreazione attraverso gerarchie eteronormate”.

Il corteo si è concluso in piazza Unità, dove hanno preso la parola Non una di meno, Arcigay e FridaysforFuture. “Qui il Comune ha vietato l’occupazione del suolo pubblico al Pride tre anni fa - è stato ricordato -, per riservare il salotto buono ai turisti che consumano. Ora il sindaco Dipiazza, con fare piacione e paternalista, ci ha augurato ‘una grande e bella manifestazione’, ma non ce ne facciamo niente dei suoi auguri, specie dopo i suoi discorsi sulle molestie”.

Smarza Pride

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