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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sostegno al reddito, dalla regione fino a 550 euro al mese per le famiglie in difficoltà

La misura, fino a un massimo di 550,00 euro al mese, è concessa ed erogata dai Servizi Sociali dei Comuni per un periodo complessivo di 12 mesi; dopo una interruzione di almeno un bimestre, essa può essere concessa nuovamente per altri 12 mesi

La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato oggi in via preliminare, su proposta dell'assessore alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca, di concerto con l'assessore al Lavoro Loredana Panariti, il Regolamento per l'attuazione della Misura attiva di sostegno al reddito, prevista dalla legge regionale 15/2015.

Le Misure di sostegno al reddito consistono in un intervento monetario erogato nell'ambito di un percorso concordato, finalizzato a superare le condizioni di difficoltà di un nucleo familiare (anche se composto da una sola persona). Il Regolamento precisa tutti i diversi dettagli, quali in particolare le modalità di presentazione della domanda.

Il testo sarà ora sottoposto al parere del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e della competente Commissione del Consiglio regionale, per essere poi approvato definitivamente dalla Giunta regionale.

"Credo che nel giro di un mese potremo finalmente rendere operativa questa importante legge", commenta con soddisfazione l'assessore Telesca, ringraziando gli uffici regionali per aver predisposto rapidamente il documento che consente ora di dare un aiuto a chi è più in difficoltà.

La misura, fino a un massimo di 550,00 euro al mese, è concessa ed erogata dai Servizi Sociali dei Comuni per un periodo complessivo di 12 mesi; dopo una interruzione di almeno un bimestre, essa può essere concessa nuovamente per altri 12 mesi.

Almeno un componente della famiglia beneficiaria deve essere residente in Friuli Venezia Giulia da almeno 24 mesi continuativi e avere un ISEE inferiore o uguale a 6.000,00 euro.

Per ciascuno dei nuclei beneficiari è richiesta la sottoscrizione di un Patto con le istituzioni, che contiene obiettivi di inclusione sociale, di occupabilità, di inserimento lavorativo e di riduzione dei rischi di marginalità.

A tal fine il Patto prevede una ricerca attiva di lavoro, l'adesione a progetti di formazione o inclusione lavorativa, un impegno scolastico con regolare frequenza, comportamenti di prevenzione e cura volti alla tutela della salute, svolgimento di attività utili alla collettività, anche nell'ambito di progetti realizzati da realtà del terzo settore, enti locali e amministrazioni pubbliche.

Nell'ambito dell'attuazione del Patto, i servizi della Regione competenti in materia di Lavoro e di Orientamento e i Servizi Sociali dei Comuni promuovono il superamento delle condizioni di difficoltà tramite l'utilizzo coordinato di tutti gli strumenti di Politica attiva del Lavoro, di Orientamento e di inclusione sociale previsti dalla normativa statale e regionale, anche nell'ambito della Programmazione del Fondo Sociale Europeo (FSE)

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