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Cronaca

Sgominata una banda criminale: 22 indagati e 16 chili di droga sequestrati

L'operazione "La veloce" è durata circa un anno, nel corso due quale si sono succeduti altri sequestri di marijuana, hashish, skunk, cocaina ed eroina. Tra gli arrestati diversi pluripregiudicati

La Polizia di Stato di Trieste ha eseguito sette provvedimenti restrittivi e diverse perquisizioni, nei confronti di altrettanti cittadini italiani per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, denominata "La veloce", uno dei termini "in codice" utilizzato dal sodalizio criminale, ha permesso di individuare mano a mano un gruppo di soggetti che avevano creato una fitta rete di spaccio nel capoluogo giuliano. 

A capo della banda c'erano Tonino Pallozzi, 35enne di Fondi (Lt), ma residente in città (oltre ad avere una casa anche subito dopo il confine sloveno per motivi "lavorativi"), e Mario Montone 27enne napoletano. Con loro, nel corso di sabato e domenica sono finiti in manette anche Sergio Giraldi (del 46, che era agli errasti domiciliari domiciliari, ma è stato trovato in possesso di 8 mila euro in contatti e 80 grammi tra cocaina ed eroina), Roberto Zucca (del '63), Massimiliano Braj (del '71) e Capriati Sergio (del '65), tutti triestini e pluripregiudicati. 

L’attività investigativa ha consentito di arrestare, in flagranza di reato, in totale dieci persone (tra cui anche Acimovic Svetlana, detta "la vecia" o "cappuccetto rosso", che per 500 euro al mese stoccava la droga nel suo appartamento) e sequestrare kg 12 di hashish, kg 4 di “skunk” e gr. 100 di cocaina. Nel giro rientrava anche anche Diego Presbiteri De Lassis, il triestino trovato morto in veneto qualche giorno dopo la rapina commessa alla filiale Unipol di piazza Oberdan. 

Gli uomini della Squadra Mobile triestina, hanno accertato quotidiane cessioni di importanti quantitativi in varie zone della città, in favore di spacciatori che, a loro volta, la distribuivano in maniera capillare. Il rifornimento avveniva nel Lazio e in Campania

Nel corso dell'anno di indagini, che ha preso la giusta rotta intorno all'agosto scorso, sono stati sequestrati altri 11 chili di hashish, 4 chili di "skunk" e 100 grammi di cocaina. Oltre alle intercettazioni telefoniche, gli operatori del reparto antidroga della Squadra mobile sono ricorsi ai pedinamenti, «pedinamenti anche fuori sede, che significano improvvise partenze e grande professionalità, operazioni che possono mettere a repentaglio anche gli affetti familiari», hanno voluto sottolineare il dirigente Marco Calì e il vice Fabio Soldatich plaudendo l'operato dei propri uomini.

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