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Cronaca

Statua rubata a Bolzano ritrovata a Muggia 40 anni dopo: era in vendita online

I Carabinieri hanno ritrovato la statua grazie alla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. Era stata appena venduta da un residente di Muggia a un altro privato. Ora la statua di San Giuseppe torna al paese d'origine dopo quattro decenni

Una statua rubata 40 anni fa in provincia di Bolzano è stata rintracciata su un sito di compravendita online: un residente a Muggia stava cercando di rivenderla. I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno quindi restituito alla chiesa parrocchiale della frazione di Cologna del Comune di San Genesio Atesino (BZ), per il tramite della Curia vescovile di Bolzano, una statua lignea raffigurante San Giuseppe, parte di un gruppo scultoreo ottocentesco di produzione locale. L’opera, rubata da ignoti nel gennaio del 1977, è ricomparsa recentemente in vendita su piattaforma on line ed è stato intercettata dai militari dello speciale reparto dell’Arma dei Carabinieri che opera a tutela del patrimonio culturale, a Concordia Sagittaria (VE). I militari hanno individuato la proposta di vendita della statua nel corso del quotidiano monitoraggio del web finalizzato alla ricerca di beni rubati, da parte di un privato residente a Muggia (TS).

La banca dati

Le verifiche condotte attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal Comando TPC, consentivano, nel caso specifico, di ottenere un buon grado di certezza che potesse trattarsi della statua oggetto di ricerche. La descrizione e le dimensioni riportate coincidevano perfettamente ma, in assenza di effigi fotografiche, vi era assoluta necessità di procedere ad un riscontro oggettivo. Grazie alla collaborazione intercorsa con la Stazione di San Genesio, l’Ufficio Beni Ecclesiastici della Diocesi di Bolzano-Bressanone e il Consiglio Pastorale della Parrocchia di San Genesio, la statua veniva perfettamente riconosciuta come quella oggetto del descritto furto.

Il "ritorno a casa"

Nel frattempo il San Giuseppe era stato acquistato, sempre su canali telematici, da un altro privato che grazie ad ulteriori accertamenti condotti anche in collaborazione con la Tenenza di Muggia e la Stazione di Portogruaro, i militari del Nucleo TPC di Udine identificavano compiutamente procedendo, a suo carico, al sequestro d’iniziativa del bene al fine di evitarne ulteriori possibili dispersioni. Il provvedimento veniva prontamente convalidato dalla Procura della Repubblica di Pordenone che ne disponeva la restituzione al legittimo proprietario. Si chiude così la vicenda della statua di San Giuseppe, oggetto sacro costituente la memoria storica di San Genesio Atesino e della sua comunità di fedeli che la considerava ormai perduta e che, al contrario, dopo più di quarant’anni, ritorna a casa venendo reinserita nel contesto territoriale di origine.

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