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Cronaca Isontino

Bimbo precipitato nel pozzo, Ziberna tra gli indagati: "Piena fiducia nella magistratura"

In veste di presidente della Fondazione Coronini-Cronberg, il primo cittadino di Gorizia risulta tra i 14 destinatari di altrettanti avvisi di garanzia. "Siamo vicini alla famiglia"

La Procura della Repubblica di Gorizia ha iscritto nel registro degli indagati 14 persone per la morte del giovane Stefano Borghes e tra loro vi è, in veste di presidente della Fondazione Coronini-Cronberg, anche il sindaco del capoluogo isontino, Rodolfo Ziberna. Dopo aver appreso la notizia, il primo cittadino ha fatto sapere di avere "piena fiducia nella magistratura". Era stata proprio la Procura goriziana a precisare che la lista degli indagati è così ampia per dare la possibilità a tutti di difendersi nelle sedi più opportune e per fare chiarezza sul decesso del ragazzino precipitato in fondo ad un pozzo del parco della villa. 

Una tragedia

"La tragedia della morte del piccolo Stefano ha straziato una famiglia e l'intera nostra comunità - fa sapere Ziberna-. Oggi la nostra testa ed il nostro cuore sono volti a testimoniare alla famiglia, agli amici, all'intera comunità la partecipazione alla sofferenza, la nostra vicinanza. Nulla e nessuno riporterà Stefano tra le braccia dei suoi cari ma il calore che una comunità sa esprimere spero possa essere almeno un po' di conforto alla famiglia. Questo è l'aspetto assolutamente prioritario e l'Amministrazione comunale vuole essere vicina alla famiglia anche nell'ultimo saluto a Stefano agevolando la presenza del maggior numero di persone, nel luogo e data che ci sono stati comunicati ma che solo la famiglia e la Parrocchia potranno ufficializzare". 

I risvolti giudiziari

Negli aspetti ora marginali rispetto alla tragedia trovano spazio anche i risvolti giudiziari che hanno, così il sindaco di Gorizia, "comprensibilmente trovato ampia cassa di risonanza sui media regionali e nazionali. Per evitare equivoci ritengo opportuno spiegare ai cittadini che è giusto e corretto che in questi casi la magistratura invii "avvisi di garanzia" a tutti coloro che in qualunque modo possano essere coinvolti a qualsiasi titolo nella tragedia". 

Pronto a chiudere tutto

Esprimendo "apprezzamento nei confronti della magistratura", Ziberna conferma "la massima fiducia" nella legge. La volontà di un amministratore, conclude il primo cittadino, "è sempre e solo quella di essere messo nelle condizioni di evitare ogni insidia che possa essere presente in ogni luogo accessibile al pubblico. Se le attuali disposizioni legislative non sono sufficienti ne devono essere approvate altre, ancora più stringenti. Sono pronto a far chiudere tutto, a limitarne la fruizione o ad adottare misure ulteriori, anche oltre quanto previsto dalle attuali leggi se ciò può aiutare ad evitare tragedie".  

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