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Cronaca

Stop al Fumo in Tutte le Aree Materno-Infantili di Trieste

Burlo e Comune alleati per una più ampia promozione generale della salute della città Riaffermare ed estendere lo “stop al fumo nelle aree materno-infantili”, sia in termini di divieti, ovunque sia indispensabile prevederli, sia di “caldo...

Burlo e Comune alleati per una più ampia promozione generale della salute della città

Riaffermare ed estendere lo "stop al fumo nelle aree materno-infantili", sia in termini di divieti, ovunque sia indispensabile prevederli, sia di "caldo invito" ad astenersi o a limitare questa abitudine negli altri luoghi, compresi gli spazi aperti, in considerazione dei suoi nefasti e sempre più documentati effetti negativi sulla salute pubblica e delle singole persone. Questo il senso e gli obiettivi dell'iniziativa "lanciata" oggi dall'Istituto IRCCS "Burlo Garofolo" in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Trieste e che riguarderà in primo luogo il comprensorio ospedaliero di via dell'Istria (compresi i suoi ingressi e fino alle strade antistanti, con opportuni accorgimenti) e, in "ideale" correlazione, anche gli spazi pubblici cittadini maggiormente frequentati da bambini e loro familiari (giardini, parchi, aree gioco ecc.).

Il progetto nel suo complesso è stato presentato nella sede dell'Assessorato comunale alle Politiche Sociali, presenti gli Assessori Laura Famulari e Andrea Dapretto e, per il "Burlo", il Direttore Sanitario Dino Faraguna, il "medico competente" e referente per l'iniziativa Stefano Russian, Elisabetta Danielli nonché Massimiliano Liberale dell'Ufficio tecnico dell'Istituto.

Il Direttore Sanitario Faraguna, in particolare, ha sottolineato la necessità di sempre più ampiamente sensibilizzare la cittadinanza sui benefici indotti da un auspicabile cambiamento delle abitudini in tema di fumo; e ciò a cominciare, anche simbolicamente e quale preciso "messaggio" da far arrivare a tutti i suoi frequentatori, proprio dai luoghi dove la vita inizia, come appunto il "Burlo" dove sono costantemente presenti, oltre ai neonati e alle loro mamme, donne gravide, bambini in età scolare, futuri genitori. «È evidente - ha detto Faraguna, rimarcando gli aspetti innovativi dell'iniziativa - che quello contro il fumo all'interno di un ospedale è un divieto ovvio (anche se qualche trasgressore rischia di esserci sempre). Ma la campagna che abbiamo voluto avviare per un "ospedale completamente libero dal fumo" prevede la non irrilevante novità per cui, al di là dei divieti obbligatoriamente già stabiliti e sanzionabili, tutti coloro che frequenteranno il "Burlo", sia dipendenti che utenti, saranno fortemente invitati a non fumare in alcun luogo del nostro comprensorio, giardino e altri spazi esterni compresi. In tal senso - ha precisato ancora il Direttore - scompariranno i tre "punti blu" a suo tempo istituiti, cioè gli angoli delimitati all'esterno dell'edificio e riservati ai fumatori dopo l'introduzione del divieto di fumo all'interno».

«Per i fumatori impenitenti - poiché non è possibile pensare di togliere ogni spazio di libertà personale, neppure quando l'abitudine è chiaramente nociva, ma tenendo nel contempo presente come la presenza di "fumatori in azione" non sia affatto consona al messaggio educativo che un Istituto Scientifico e di cura di alto livello e fama come il nostro ha l'obbligo di indirizzare a tutte le persone - valuteremo di trasferire questi "punti blu" ancora più all'esterno, ad esempio sulla strada, di fronte agli ingressi dell'Istituto, chiedendo magari al Comune di collaborare con l'installazione di appositi portacenere

È toccato poi al referente del progetto e "medico competente" della struttura Stefano Russian enumerare tutta una serie di statistiche sui "numeri" e sui rischi del tabagismo in Italia e a Trieste. Russian ha ricordato in particolare come siano attribuibili a questa abitudine non solo il 10% dei casi di mortalità per malattia, ma anche innumerevoli gravi patologie, ictus, malattie invalidanti. E rilevando come nella nostra città vi sia un alto tasso di fumatori, superiore al resto della Regione e di altre zone del Paese (con solo il 41% di non fumatori "certi", mentre 34 su 100 sono ancora fumatori attivi, e 25 sono ex fumatori o "astinenti" da non più di sei mesi - per cui ancora in un'area a rischio di ripresa -), ha quindi sottolineato l'alto livello di incidenza del fumo sui più giovani e sui soggetti con maggiori problemi (economici, psicologici, di disagio sociale in generale) per cui il fumo diventa una valvola di sfogo, purtroppo portatrice di ulteriori danni.

Ha rimarcato ancora il nefasto impatto della cosiddetta "esposizione passiva", specie dei bambini in casa con genitori fumatori, nonché dei gravi e noti rischi del fumo in gravidanza. «E nonostante ciò - ha concluso - è un'abitudine dura a morire, ove si consideri che anche tra i meglio "edotti" in materia di malattie e patologie varie, cioè fra il personale delle tre aziende sanitarie e ospedaliere locali, una recente indagine ha fatto rilevare come ancora 1/3 sia dedito al fumo, mentre allo stesso "Burlo" il 25% degli operatori dichiara di essere fumatore. Da cui l'importanza estrema di proseguire in questa evidentemente lunga e complessa azione di sensibilizzazione».

A tale proposito, la campagna prevede nel concreto l'apposizione negli spazi esterni nel comprensorio dell'Istituto di una specifica cartellonistica, con espliciti inviti a cittadini e operatori ad astenersi dal fumo e chiare "raffigurazioni" grafiche degli utenti maggiormente interessati a seguire tali inviti per la salute loro e dei loro figli (tra i vari cartelli, quelli indicanti una donna col "pancione" o un papà che spinge una carrozzella). Inoltre, agli ingressi dell'Istituto campeggeranno grandi insegne bilingui (italiano/inglese) con la dicitura "Ospedale libero dal fumo" / "Smoke free hospital". All'interno della struttura - nei corridoi, nei reparti, nei luoghi di ritrovo - saranno poi posizionati ulteriori affissi informativi e distribuiti depliant illustrativi con spiegazioni ed evidenze scientifiche sull'importanza di non fumare, e in particolare su come sia doveroso astenersene nelle aree materno-infantili. In questo stesso materiale - ha precisato infine il Direttore Sanitario Faraguna - saranno anche segnalati i forti dubbi esistenti pure sulla sigaretta elettronica per la quale - stante anche un conforme parere dell'Istituto Superiore della Sanità, del 20 dicembre 2012 - non possono venir esclusi rischi di danni per la salute, in particolare, anche qui, a carico dei più giovani e delle donne in gravidanza o che allattano. Per cui, anche per questi "surrogati" di sigaretta sarà comunque disposto il divieto di uso all'interno dell'ospedale e sottolineato l'invito a non adoperarle neppure all'aperto.

Per l'Amministrazione municipale, l'Assessore Laura Famulari ha espresso il proprio «vivo apprezzamento per un'iniziativa che è di promozione generale della salute e di educazione e sprone a voler vivere sempre meglio, a cominciare dalla più giovane età e dai momenti più delicati della nostra vita. Un'educazione che peraltro è giusto sia espressa, come il "Burlo" ha lodevolmente deciso di fare, non tanto in termini di stampo "proibizionistico" quanto nel senso della sensibilizzazione e del convincimento, supportato da basi scientifiche e ragionate. Auspicare un progresso in tal senso - ha concluso - dev'essere visto da tutti come giusto e desiderabile, e non solo per la salute dei singoli ma per un benessere più ampio dell'intera comunità, anche dal punto di vista della riduzione degli elevati costi sociali e sanitari che le conseguenze del fumo comportano».

Ha concluso l'Assessore al Demanio, Patrimonio e Lavori Pubblici Andrea Dapretto ricordando le azioni già messe in campo dall'Amministrazione nel contrasto al "fumo passivo" a danno dei più piccoli, iniziate con l'introduzione del divieto di fumo in alcune delle principali aree aperte in giardini pubblici e aree di gioco del Comune. «Un'azione - ha detto Dapretto - che proseguirà progressivamente fino a comprendere tutti i giardini di pertinenza, richiamando gli adulti a guardare in primo luogo alla salute dei bambini».

Tutti gli intervenuti hanno voluto rimarcare, come aspetto particolarmente significativo, l'"affiancamento" tra Comune di Trieste e "Burlo Garofolo" in questa "opera" di ampia sensibilizzazione della cittadinanza sui danni del fumo, ma anche, più in generale, per la ulteriore valorizzazione di un Istituto che è già il "fiore all'occhiello" della città, in Italia e nel mondo, grazie alla sua eccellenza nell'attività clinica e di ricerca.

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