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Cronaca Muggia

"Strucolo de pomi" e gnocchi per campare oltre il secolo: festeggiate le ultracentenarie muggesane

13.44 - Sono state ben sei, infatti, le longeve muggesane a poter vantare di avere già superato l'invidiabile traguardo del secolo di vita nel 2014: Zita Bevilacqua di 100, Maria Ciac di 101, Wanda Deiuri di 101, Santina Oleni di 102, Rosa Opara di quasi 104 e Celestina Apollonio di 104 compiuti

A Muggia si vive bene ed è per questo che si contano un gran numero di anziani ultracentenari.
Le due 104enni sono la signora Rosa, ospite della casa Polifunzionale le Ginestre, che è una dolce nonnina che ci racconta candidamente che per viver bene bisogna mangiar tutto, anche se lei predilige gnocchi, “strucolo de pomi” e le adorate ciliegie anzi “seriose” come dice lei in triestin; e Celestina, che vive a casa propria accudita dall’ amorevole cura dei suoi cari.
A ruota segue Santina, nata a San Tomà -comune di Capodistria- il 27 Settembre 1912, da genitori contadini, come ultima di sei fratelli.
Nella prima guerra mondiale il fratello maggiore chiamato alle armi, sotto il dominio Austriaco, muore a soli 17 anni,  dopo pochi altri muore anche il padre di malattia; nel frattempo Santina finisce le scuole elementari  e incomincia a  lavorare nei campi, va a raccogliere piselli, asparagi, pomodori ecc. ecc. cosi da poter guadagnare qualche lira.
Più tardi trova lavoro nella famosa fabbrica di sardine “Arrigoni” di Isola. 
Ogni mattina, per 2 anni, prende la bicicletta e da San Tomà va fino a Isola tornando alla sera a casa davvero stanca. Si sposa nel 1936 con un muggesano  e cosi lascia il suo amato San Tomà e viene a vivere a Muggia.
Ha girato l’ Italia e l’ Estero insieme a persone della sua età con gite organizzate dalla parrocchia alla quale lei è devota oppure da qualche altro ente muggesano.
Cosi ha stretto molte amicizie! Tutto questo fino alla bellezza di 96 anni, età fino alla quale andava a Muggia con il bus n° 31 e si fermava con le amiche a prendere il caffè.. da sola!
Colpita da un’ infarto – è stata in coma- con grande forza di volontà ce l’ha fatta anche se purtroppo il male e l’età hanno incominciato a scalfire il fisico. La perdità di memoria e la sordità che pian piano dopo lunghi anni l’hanno condotta  alla casa di riposo di Muggia dove vive da circa 2 anni.

Sul traguardo dei 102 anni troviamo appaiate le signore Wanda e Maria.
Wanda Deiuri in Derossi è nata il 27 dicembre 1centernarie muggesane 2-2913 a Staranzano (Gorizia), vicino a Monfalcone, ultima di quattro fratelli: Romana, Bruno e Aramis. Mentre i fratelli maschi sono purtroppo scomparsi prematuramente, la sorella maggiore Romana ha raggiunto nel 2008 l'età di 103 anni.
I genitori Quirino Deiuri e Virginia Poianaz erano originari della stessa zona. Virginia dovette trasferirsi con l'intera famiglia, all'inizio della prima guerra mondiale, in un campo profughi ad Arona in Piemonte.
Dopo la guerra, per motivi di lavoro (il padre Quirino, dapprima operante nella Cava Romana, e dopo la seconda guerra mondiale assunto nell'Ufficio tecnico del Comune) vennero a stabilirsi a Muggia.
Nel 1934 Wanda si sposò con Giorgio Derossi, con cui collaborò intensamente nell'attività commerciale e nell'educazione dei figli Annamaria (nata nel 1935) e Giorgio (nato nel 1938).
Oltre che con loro, ha sempre mantenuto affettuosi rapporti con i numerosi nipoti, in particolare con Nirvana e Bruno, figli dei fratelli Romana e Bruno. Dopo la morte del marito, nel 1989, i figli e i parenti (specialmente il genero Lorenzo e l'amato pronipote Marco, la nuora Serena e la nipote Dantina) sono rimasti ancor più uniti a lei, grati per il materno affetto e la vigile attenzione che, animata anche da una salda fede religiosa e sostenuta da un'eccezionale lucidità, essa continua a dedicare loro.

Lucida e consapevole dei suoi anni, la signora Maria, che abita a Santa Barbara, ci racconta che per viver ben non bisogna esagerare con il mangiare, niente alcol e fumo, concedersi un buon riposino il pomeriggio e “camminar fin che se pol.. io quando posso vado in giardino caminando; fino a un po’ de tempo fa coltivavo l’orto e avevo tanti fiori e se gavessi gambe bone andassi anche a balar!”.
Orfana ancora bimba e cresciuta dal padre Antonio detto “Toncio Buser”, rimasta vedova del marito Attilio Ciacchi 31 anni fa, ci svela che nella vita “bisogna non stressarse e volersi bene: noi in famiglia siamo uniti: mia figlia e mio genero sono due angeli e anche mio nipote mi vuole assai bene”. I
l segreto, dunque, è vivere circondati da affetto e per farlo è sufficiente esser buoni: “mi iero bona –e rivolta a chi le sta accanto- xe vero che son bona anca adesso?!

A soli 100 anni passati troviamo, infine, la signora Zita che vive assieme al figlio  e la dolce nipote.

"Nonne e ragazzi, morbin da pazzi!", questo l'allegro titolo dell'appuntamento che ha visto quindi, stamattina,  più di una settantina di ragazzi del ricremattina coinvolti nei festeggiamenti oltre alle rispettive famiglie e all’amministrazione comunale nella figura del vice sindaco Laura Marzi e dell’assessore Loredana Rossi, che hanno omaggiato le ultracentenarie perché la loro “lunga giovinezza” è per la nostra comunità motivo di compiacimento e di grande orgoglio”.
Gli omaggi non sono mancati neppure da parte dei giovanissimi, che oltre ad uno spettacolo di canti e danze, hanno regalato alle presenti un bracciale porta fortuna da loro appositamente creato, un quadretto con il significato e le caratteristiche di ciascun nome ed una fascia personalizzata in qualità di miss centenaria!
A ciascuna sono stati poi ricordati gli avvenimenti più importanti degli anni in cui sono nate, come, per esempio “l’affondamento del Titanic” nel caso di Santina o l’audace accorciamento delle gonne da parte di Coco Chanel nel caso di Zita!

Uno splendido appuntamento intergenerazionale che si colloca a pieno titolo tra i molteplici che già si stanno realizzando tra la Casa di Riposo, l’Istituto Scolastico e d il ricremattina.
Sono esattamente dieci anni, infatti, che il Comune sta promuovendo una serie di iniziative che mettano in contatto e facciano dialogare giovani e anziani per migliorare la qualità dei rapporti sociali nella nostra comunità.

“Questo record di longevità dimostra come sia importante il calore e l’affetto dei propri cari, l’attaccamento ai valori della famiglia e l’importanza della nostra comunità, che è ancora una comunità sana, dove ci si prende cura degli anziani e dove i nipoti imparano dai propri nonni e vivono in contatto con loro perché loro sono la nostra ricchezza, la nostra storia” ha commentato il vicesindaco Marzi.

Ancora in perfetta forma, le festeggiate hanno quindi svelato il loro segreto di lunga vita.
Alla fatidica domanda “come si arriva ai cento anni?”, la concreta Celestina ha risposto ammiccando “no tanto ben” e ottimiste sia Rosa che fa sapere “essere calmi e boni con tutti” dà i suoi frutti sia Maria per la quale “basta esser buoni e bravi!”, mentre la spavalda Santina ha conquistato i presenti con uno spontaneo “poco per volta ah”!

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