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Cronaca Piazza Unità d'Italia

Tamponi rapidi a nove euro per i dipendenti del Comune: la giunta si spacca sul voto

Delibera approvata in Giunta con i soli voti degli assessori meloniani, Dipiazza astenuto. Salvati: “Il sindaco è debole politicamente e almeno una forza della maggioranza mantiene un’inquietante ambiguità sui vaccini”

Una delibera per il prezzo calmierato dei tamponi rapidi ai dipendenti comunali crea divergenze nella Giunta Dipiazza. Alla fine il documento viene approvato con i soli voti favorevoli degli assessori di Fratelli d’Italia (Lodi, Matteoni, Avian e De Blasio). Contrari i leghisti Bertoli e Tonel e la forzista Savino, astenuti il sindaco e l’assessore Grilli, assenti Lobianco e Rossi. Sembra quindi che, a breve, i dipendenti del Comune potranno effettuare i test al prezzo di nove euro nelle due farmacie municipali.

“L’astensione di Dipiazza getta, dall’inizio del mandato, una pesante ombra sull’autorevolezza del sindaco - commenta il consigliere comunale Luca Salvati (Pd) -, conferma la sua debolezza politica e il suo essere sempre più in balia degli scontri tra i partiti della sua maggioranza. Assenze, astensioni, voti contrari segnano l’esordio di questa Giunta, che inciampa appena messa alla prova su una questione di pressante attualità come la gestione della pandemia in città”. 

Il dem evidenzia inoltre che ”almeno una forza politica della maggioranza di Dipiazza mantiene un’inquietante ambiguità nei confronti dei vaccini. Un atteggiamento che stride con i toni ultimativi (ma tardivi) del sindaco contro i manifestanti no green pass ma è in sintonia con l’assenza dello stesso Dipiazza sui temi più scomodi della lotta alla pandemia e della situazione sanitaria a Trieste”. 

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