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Cronaca

Tartini, i sindacati tornano dal prefetto: "Caos amministrativo non più tollerabile"

Sul fronte dell'organizzazione e della contrattazione denunciano "anomalie strutturali e patologiche, ingiustificabili ritardi, inadempienze, evidenti errori e palesi incoerenze". Domani 28 ottobre la riunione in prefettura

Il mondo del conservatorio Tartini fa risuonare l'ennesimo grido d'allarme. Domani 28 ottobre i sindacati (che già a luglio avevano proclamato lo stato di agitazione del personale dipendente) verranno ricevuti in prefettura dove denunceranno lo stallo che si è venuto a creare sul fronte della organizzazione. "A tre giorni dalla chiusura dell'anno accademico - spiega a TriestePrima Massimiliano Morosini - non abbiamo notizie precise. Qui siamo indietro di almeno un anno, la situazione non è più tollerabile". Nel concreto, i sindacati puntano il dito contro la direzione amministrativa e la mancata produzione dei documenti necessari sia alla contrattazione, sia per quanto riguarda l'organizzazione delle mansioni per i 140 dipendenti della storica struttura triestina. 

"La contrattazione è solo uno dei problemi. Sotto il cielo del Tartini c'è molta confusione" così Morosini. Alla base del tira e molla che i sindacati definiscono "grottesco" ci sarebbe l'assenza dei documenti. "La Parte pubblica - scrivono - non ha fornito garanzie adeguate ai sindacati in merito alla consegna della documentazione da mesi richiesta. Si è anzi assistito ad un ulteriore tentativo di dilatare i tempi della contrattazione proponendo di accettare la procrastinazione della consegna addirittura a fine settembre di solo una parte della documentazione richiesta". Un esempio che confermerebbe il ritardo, è quello riferito al pagamento dei compensi accessori del 2020 che invece sono stati erogati "a giugno di quest'anno". 

Gli atti necessari alla contrattatazione risultano infatti "indispensabili per la liquidazione degli emolumenti accessori spettanti al Personale ATA ancora mancanti". I sindacati tornano quindi alla carica anche per il fatto che "ci sono problemi più grossi da risolvere. Quanto consegnato alla Parte sindacale il 23 ottobre snaturato quindi della sua funzione organizzativa delle attività del Personale ATA in relazione alla programmazione dell'Istituto, presenta ancora numerose incongruenze e contraddittorietà oltre ad essere anche adesso incompleto". Le sigle sindacali parlano inoltre di responsabilità precise, "anomalie strutturali e patologiche, ingiustificabili ritardi, inadempienze, evidenti errori e palesi incoerenze. Ancora una volta non si ha notizia degli incarichi e procedere alla ricostruzione di “chi ha fatto cosa” a consuntivo tra il Personale ATA è ormai diventato una consuetudine". 

Criticità che, concludono i sindacati, "non riguardano solamente la contrattazione ma incidono sulla generale gestione amministrativa del Conservatorio a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori, con evidenti ricadute sulla comunità studentesca e sull'utenza, costituendo fonte di disagio per tutti. Allo scopo di sbloccare questa situazione incresciosa si riservano di mettere in atto ogni azione sindacale utile e consentita per la tutela dei diritti e della dignità del personale". 

TriestePrima resta a disposizione per eventuali repliche da parte dei vertici del conservatorio 

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