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Cronaca Via Armando Diaz

Tavoli all'aperto e chiusure al traffico, Pd: "Serve piano straordinario per far ripartire locali e teatri"

Emanata ieri l’ordinanza della Giunta comunale, che i consiglieri dem considerano "insufficiente, più che altro un aggiustamento occasionale". Richieste anche pedane e palchi per ospitare spettacoli con sbigliettamento. Perplessità sulle chiusure "parziali" in via Diaz, via Cadorna e via San Lazzaro

Un piano straordinario per l’uso del suolo pubblico, che permetta a tutti gli esercenti di allestire tavoli all’aperto con chiusure mirate al traffico, oltre a un sistema di pedane e palchi che permetta di organizzare manifestazioni culturali e spettacoli teatrali in diverse zone della città: lo chiede Il Pd di Trieste in una mozione a cui è stata negata l’urgenza in conferenza dei capigruppo mercoledì scorso.

La maggioranza ha motivato la scelta dicendo che era già in lavorazione una delibera. Non è tuttavia sufficiente, per i dem triestini, la delibera sulla chiusura al traffico approvata ieri dalla Giunta, in seguito alla quale il Pd chiede provvedimenti più incisivi. L'ordinanza approvata con la suddetta delibera prevede infatti un anticipo della chiusura dei tratti stradali dalle ore 19 di venerdì alle 24 di domenica, laddove richiesto da bar e ristoranti che necessitano spazio per i tavoli all’esterno. Il provvedimento è prorogato fino al 31 luglio e riguarda diverse vie, ma la chiusura continuata non si applica ad alcune strade quali via Cadorna, via Diaz e via San Lazzaro, in cui la chiusura sarà attiva solo dalle 20, dando di fatto solo un paio d’ore all’allestimento e uso degli spazi.

“Nei prossimi tre mesi – dichiara il consigliere Marco Toncelli - chiediamo vengano messe in campo misure ancora più significative che concretamente diano una mano ai pubblici esercizi. Bene che già ieri sia arrivato questo documento ma ricordiamo che da lunedì a giovedì questi locali sono penalizzati e in questi due giorni e mezzo questi esercizi devono recuperare quello che gli altri locali con uno spazio sempre a disposizione hanno nel resto della settimana”.

Il consigliere Barbo parla della delibera comunale come di un: “Piccolo aggiustamento occasionale, anche se siamo contenti che alcuni degli aspetti descritti nella mozione siano già stati recepiti. Sarà infatti necessario vivere lo spazio all’aperto nella miglior maniera possibile utilizzando gli spazi in maniera diffusa per non assembrare tutte le persone in uno stesso punto. Già a dicembre avevamo chiesto alla soprintendente una deroga per quanto riguarda i gazebo, per proteggere le persone dalle intemperie”.

Per la cultura e gli spettacoli dal vivo, la mozione chiede di installare piccole pedane praticabili da 60 centimetri che non richiedono l’iter di agibilità necessari per un palco, e che vengano apposte in aree periferiche per evitare che tutti si raccolgano negli stessi luoghi valorizzando tutte le zone della città. Secondo il Pd è anche necessario “adottare misure straordinarie di chiusura su strade e piazze non essenziali allo scorrimento del traffico per consentire almeno fino a tutto settembre la moltiplicazione degli spazi”.

Per la consigliera Laura Famulari: “Viviamo un’epoca straordinaria e sono necessarie misure straordinarie, che vanno discusse con tutte le forze politiche e negando l’urgenza questo non è possibile. La nostra richiesta riguardava anche il mondo della cultura e dei teatri, per i quali chiediamo di allestire un palco in uno spazio cittadino che possa ospitare spettacoli con possibilità di repliche e sbigliettamento, requisito che permette di ottenere i fondi nazionali”. “Vista la chiusura obbligatoria alle 22 – sostiene inoltre Famulari, sarebbe anche necessario consentire agli esercenti di preparare il tavolo e quindi anticipare la chiusura delle vie alle 18:30”.

Intervenuto anche Piero Del Ben il titolare del locale Borgo San Quirino di via Diaz: “Abbiamo promosso con altri esercenti una raccolta firme per dialogare con il Comune, e siamo contenti del fatto che perte delle nostre istanze siano state ascoltate”. Tuttavia Del Ben riferisce anche altri disagi, che non vengono risolti dalla delibera in questione: “Uno dei problemi è il passaggio dell’autobus, che costringeva il nostro staff spostare la transenna, cosa che provocava anche l’ingresso di alcune macchine. Altro aspetto è il divieto di sosta (attualmente non previsto dal documento, ndr), l’altro anno pagavo due o tre posti di tasca mia per avere lo spazio necessario. Alla lunga diventa una spesa non indifferente”.

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