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Cronaca Istria e Litorale

Tavolo Governo - Esuli, vittoria di chi propone e promuove la cultura e la storia della Nostra gente

Il 12 febbraio si apre a Roma il tavolo tra Istituzioni e Mondo dell'Esodo per riprendere il tema,, mai tramontato, degli indennizzi. Ma a quel tavolo si necessità di promuovere anche la Storia e le problematiche attuali di chi ha subito sulla propria pelle la tragedia dell'Istria, Fiume e Dalmazia

Il 12 febbraio a Roma si aprirà il Tavolo di Governo tra le istituzioni politiche e quelle connesse al mondo dell'esodo: il tema ufficiale è quello relativo agli indennizzi previsti dall'Accordo di Roma del 18 febbraio 1983, attuativo del trattato di Osimo del 1975.

In base a quanto concordato all'epoca la Jugoslavia si impegnava a risarcire lo stato italiano per 110 milioni di dollari da erogarsi in 10 rate; al momento della dissoluzione della Jugoslavia però solamente 2 rate erano state pagate. Decaduto in maniera ipotetica l'accordo, poiché stipulato con un ente che oramai non esisteva più, gli esuli e i loro rappresentanti si sono chiesti a chi dovesse spettare l'onere del risarcimento, in quali forme, e con quali mezzi esso dovesse essere ricevuto.

Per chi è stato protagonista diretto di un tale sradicamento nessuna somma potrà mai riportare indietro ciò che si è perso; la felicità non ha prezzo e l'innocenza una volta rubata non si può restituire. Tuttavia, pur consapevoli di ciò, esuli e generazioni future hanno continuato a tener viva la loro cultura confrontandosi internamente e con le istituzioni, combattendo contro l'ignoranza di chi non conosce le loro vicende e contro chi le ha negate in seno ad un'ideologia.

Non è da poco tempo che una certa stampa locale tende a dare risalto a uomini e fatti che inducono solamente ad alimentare divisione: si tratta di un processo comunicativo utile ad certo partito politico che trae dalla divergenza la sua forza. In  tale modo si concede spazio cartaceo ad uomini che non rivestono nessuna carica rappresentativa all'interno del mondo dell'Esodo, enfatizzando il marketing della cattiva politica.

Ad ogni modo questa visione distorta può operare unicamente a livello locale dove il numero dell'esodo è consistente sì, ma non maggioritario rispetto alle centinaia di migliaia di uomini e donne sparse nel mondo: la propaganda si arresta perciò di fronte ai confini regionali. Al di fuori di essi c'è chi lavora e chi si impegna non a parlare dei problemi, ma a discutere di soluzioni.

Il Tavolo di lavoro Governo-Esuli non rappresenta  la vittoria di un singolo, bensì di tutti quelli che come il Presidente della FederEsuli Antonio Ballarin, propongono la nostra cultura come integrante della pedagogia e della didattica a livello nazionale ed europeo . Ecco quindi che il Tavolo assume un grande significato non tanto per essere stato riproposto a 6 anni di distanza dal precedente, quanto per il fatto che in esso è volontà del mondo dell'esodo inserire anche altre istanze oltre alla questione degli indennizzi: la menzione della tragedia istriana,fiumana e dalmata nelle celebrazioni ufficiali delle feste repubblicane e nei libri di testo, la consegna della medaglia d'oro al gonfalone di Zara, stato e conservazione dei cimiteri italiani, problemi relativi all'anagrafe.

Tanto una difficoltà risulta insuperabile  tanto essa richiede all'Uomo che vi si approccia  dedizione ideale alla causa unita ad un senso identitario saldo nei suoi principi. Le polemiche esistono, c'è chi parla e chi opera .

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