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Cronaca

Terremoto del Friuli, Serracchiani: «I buoni esempi del passato devono ispirare la politica di oggi»

«Da allora si può orgogliosamente parlare di "modello Friuli"»

«La ricostruzione fu un modello di gestione in autonomia e di collaborazione fra Stato, Regione e Comuni che rimane ancora vivo nel ricordo. I buoni esempi del passato non devono restare ricordi, ma continuare ad ispirare la politica di oggi».
Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, il 6 maggio, a 41 anni dal terremoto del 1976.
«La scossa che allora ha devastato il Friuli, spezzando migliaia di vite e abbattendo paesi e imprese, è stata una tragedia, poi addirittura aggravata dal terremoto di settembre. Ma è stata anche una grande lezione per il futuro: su come soccorrere e su come prevenire. Una lezione ancora in gran parte da imparare».

«In quei mesi il mondo intero si strinse in uno straordinario abbraccio solidale attorno alle popolazioni in ginocchio, fin dai primi giorni di assoluta emergenza. Seguirono anni di ricostruzione: istituzioni e cittadini seppero collaborare, rimboccandosi le maniche e ricostruendo case e paesi mattone su mattone. Anche la Chiesa e i partiti furono soggetti attivi in questa enorme opera», ricorda la presidente, sottolineando dunque come «da allora si può orgogliosamente parlare di 'modello Friuli'. Una straordinaria esperienza di gestione in autonomia e di collaborazione fra Governo centrale, amministrazione regionale e comuni terremotati che rimane ancora viva nel ricordo. I buoni esempi del passato - ribadisce - non devono rimanere solo nei libri di storia, ma continuare ad ispirare la politica di oggi».

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