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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Nei guai un ventottenne

Terrorismo: minaccia figlio di carabiniere ucciso dalle Br, l'indagato ha casa a Trieste

E' residente a Udine ma possiede un'abitazione anche a Trieste il ventottenne beccato dagli uomini della Digos di Pescara, in collaborazione con gli agenti di Trieste e Udine, oltre al personale della Postale del capoluogo regionale

TRIESTE - Ha 28 anni, è residente a Udine ma utilizza anche una abitazione a Trieste. La Procura della Repubblica de L'Aquila l'ha iscritto nel registro degli indagati per il reato di minaccia grave con finalità di terrorismo, perché nel maggio scorso, attraverso la piattaforma Instagram, ha minacciato Bruno D’Alfonso, figlio dell’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso, vittima del terrorismo. D'Alfonso era stato assassinato dalle Brigate Rosse il 5 giugno 1975 in provincia di Alessandria. 

Nell'attività social, al figlio del militare ucciso era stato recapito un link da dove emergeva la foto del padre "con una X rossa sul volto e la frase 'sei il prossimo'". La denuncia è giunta quindi negli uffici della Digos di Pescara che unitamente al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per l’Abruzzo, la Digos di Pescara ha individuato l’utilizzatore del profilo Instagram da cui è partita la minaccia, risalendo così al profilo del giovane ventottenne. Agenti della Digos di Pescara, assieme ai colleghi di Udine e Trieste (e con l'ausilio della Polizia Postale del capoluogo del Friuli Venezia Giulia) hanno passato al setaccio alcune abitazioni, in uso all’indagato sia a Trieste che a Udine.

Il giovane ha ammesso di essere l'autore delle minacce. Sono stati sequestrati alcuni smartphone e personal computer "sui quali verranno condotti gli opportuni accertamenti tecnici per verificare se siano stati utilizzati per inoltrare la minaccia via web".  

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