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Cronaca

Crocifisso nelle scuole, Polidori sulle critiche: "Travestiti da benpensanti"

Il vicesindaco ha affidato al suo profilo facebook le prime reazioni sulla vicenda che sta tenendo "banco" in queste ore. "Come diceva la Fallaci il fatto che noi Europei siamo imbevuti di cristianesimo non è affatto una questione religiosa"

Mettere un tetto del 30 per cento per quanto riguarda gli stranieri negli asili comunali e l'obbligo di esporre il crocifisso nelle aule. Queste le decisioni assunte dalla giunta Dipiazza negli scorsi giorni portate avanti dall'Assessore alla Scuola Angela Brandi. Alla stregua di quanto era emerso nel comune di Monfalcone dopo la presa di posizione del sindaco Anna Maria Cisint sui bambini stranieri negli asili del capoluogo bisiaco, anche a Trieste non sono mancate le prime reazioni da parte dell'opposizione.  

Il commento del vicesindaco

Il vicesindaco Paolo Polidori ha affidato al suo profilo facebook il commento sulla vicenda. "A tutti coloro i quali oggi berciano allo scandalo di una fantomatica prevaricazione religiosa, ebbene io rispondo che sono guidati da una profonda ignoranza ed una cieca strumentalizzazione politica". 

La notizia del 24 ottobre

"Siamo imbevuti di cristianesimo"

"Il crocifisso - ha continuao Polidori - volenti o nolenti, fa parte da 2.000 anni della storia dell’Europa, alla quale non possiamo sottrarci, pena la negazione della nostra stessa identità e delle nostre radici. Come diceva la Fallaci, atea convinta, il fatto che noi Europei siamo imbevuti di cristianesimo, non è affatto una questione religiosa". "Studiassero un po’ di più, ed avessero più rispetto delle nostre radici, fossero credenti, laici, non credenti o atei. Io, da persona libera, aborro i taglialingue travestiti da benpensanti, e con la forza della ragione li combatterò sempre con tutte le mie forze. Evviva i crocifissi nelle scuole!". 

Una questione complessa

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