Cinque anni senza tram, la Lodi attacca il governo: "Cambino il codice degli appalti, noi abbiamo fatto la nostra parte"

"Un infausto anniversario" quel 16 agosto di cinque anni fa quando due vetture del tram di Opicina, scontrandosi, davano vita ad un "calvario amministrativo e burocratico" che l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Trieste racconta essere superato "a fatica" e grazie a "convinzione e caparbietà". Le parole dell'esponente di Fratelli d'Italia giungono proprio nel giorno in cui sui vari gruppi social circolano fotografie di quel post Ferragosto del 2016 ma anche sentimenti di rabbia e manifestazioni di ironia sulle lungaggini del cantiere che dovrebbe riportare in vita uno degli attrattori turisitici per eccellenza. "Come Giunta - continua la Lodi - abbiamo predisposto tutti gli atti e fondi necessari alla ripresa dell’attività della trenovia. Abbiamo infatti predisposto tre milioni di euro per tutti gli interventi già avviati e quelli che dovranno partire, compresi il rinnovamento della linea area e del capolinea di piazza Oberdan". 

L'assessore si lascia poi andare ad uno sfogo politico legato al tema del codice degli appalti, che la Lodi (come lo stesso sindaco Roberto Dipiazza) ha sempre additato come il principale responsabile dell'attuale situazione. "Se la politica locale ha fatto la sua parte, mi chiedo quando a livello nazionale il Movimento 5 Stelle e i colleghi del PD che sono al governo assieme metteranno mano al codice degli appalti che blocca decine di miliardi di cantieri pubblici. Magari chi oggi attacca la giunta Dipiazza potrebbe impiegare le proprie energie per sensibilizzare i parlamentari di questo governo così i tecnici e funzionari del Comune di Trieste potranno essere molto più efficienti nell’appaltare i cantieri che trasformeranno la nostra città".