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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Trieste, Blitz della Polizia in un Centro Massaggi Cinese - Guarda il Video

Aperto da soli due mesi: 15 clienti al giorno per tre ragazze 30.4.2014 | 14.15 - In una conferenza stampa svoltasi questa mattina in Questura, Roberto Giacomelli, dirigente della Squadra Mobile, ha illustrato le indagini, durate due mesi, che...

Aperto da soli due mesi: 15 clienti al giorno per tre ragazze

30.4.2014 | 14.15 - In una conferenza stampa svoltasi questa mattina in Questura, Roberto Giacomelli, dirigente della Squadra Mobile, ha illustrato le indagini, durate due mesi, che hanno portato all'arresto di due cittadini cinesi, rei di sfruttamento della prostituzione in concorso e continuato. Yao Mei Yun, del 1975, e Dong Dichao, del 1972, sono i due titolari - ora agli arresti domiciliari - del centro massaggi posto sotto sequestro in seguito a queste indagini, coordinate dal Pm Federico Frezza.

Durante gli appostamenti del personale della Mobile fuori dal locale di via Gambini, si è riscontrato un importante via vai di clienti, per lo più italiani - non tutti residenti a Trieste, ma anche professionisti o persone di passaggio in città -, circa 15 al giorno. Ma di questi, al massimo uno al giorno si recava lì per ricevere un massaggio, gli altri (tutti uomini) andavano lì solo per i rapporti sessuali a buon mercato (60 euro) con una delle tre ragazze di 25 anni cinesi sfruttate nel centro (che percepivano circa 20 euro a prestazione).

La particolarità di questo centro e delle persone coinvolte, è che tutti sono regolarmente residenti a Trieste - i due titolari in via del Bosco -. Spesso infatti le ragazze sfruttate, vengono obbligate a farlo per la mancanza dei documenti, molte volte segregate nei locali dove si prostituiscono. Questo è anche uno dei motivi per cui le indagini non si sono fermate alle misure dell'arresto dei titolari e al sequestro preventivo del centro (aperto da soli 3 mesi, «la Polizia attua un monitoraggi costante di queste e altre strutture per motivi di ordine pubblico» ha affermato Giacomelli): si cerca di capire quale rapporto "contrattuale" legasse le donne ai titolari e se ci siano dei collegamenti con altre attività in regione o nel Nord Italia.

Nella perquisizione di ieri notte, alle 22, orario di chiusura del centro (che apriva di norma alle 18), gli operatori hanno sequestrato importanti documenti e 8.000 euro in contanti (emettevano solo ogni tanto delle ricevute, giusto per giustificare l'attività, tutto il resto era in "nero") utili a provare l'effettivo sfruttamento della prostituzione.


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