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Cronaca

"Ovovia" unico modo per deviare il traffico da nord, il Comune: "Non c'è un piano b"

Lo ha riferito Giulio Bernetti, Direttore del Dipartimento Territorio, Economia, Ambiente e Mobilità, durante la Commissione Bilancio. "La città non la vuole? Bene, allora datemi un'alternativa per alleggerire il traffico sulla Costiera e via Commerciale"

“Se arriveranno i soldi bene, altrimenti bisognerà ragionare su un sistema di collegamento diverso. Per il momento però il piano b non c’è”. Un progetto per rivedere e limitare l’accesso da nord alla città e che sia alternativo alla cabinovia porto vecchio-Opicina per il momento non esiste. Lo sviluppo dell’idea fortemente voluta dall’ingegner Giulio Bernetti del Comune di Trieste dipende infatti esclusivamente dalla disponibilità di finanziamenti e apre ad una discussione necessariamente più ampia sul futuro dei collegamenti urbani tra Trieste e i varchi d’entrata settentrionali.  

Lo sfogo dell'ingegner Bernetti

“Non capisco veramente questo atteggiamento schizofrenico della popolazione nei confronti della cabinovia – così Bernetti durante la Commissione Bilancio riunitasi nella mattinata di oggi 23 marzo -. Le sue finalità principali sono ridurre il traffico sulla via Commerciale e sulla Costiera che, come confermato anche delle interlocuzioni con la Regione, sta cedendo”. Il nodo da superare, secondo Bernetti, è quello di individuare un accesso alternativo al centro città. 

Il video: come potrebbe essere realizzata

"Un piano b non c'è"

Lo sfogo del Direttore del Dipartimento Territorio, Economia, Ambiente e Mobilità non è passato inosservato ai consiglieri comunali e ai giornalisti collegati in diretta durante i lavori consiliari. Che il progetto piaccia sufficientemente al sindaco e alla giunta è risaputo ma è altrettanto vero che l’idea ha scatenato, soprattutto nell’opposizione e in numerosi triestini, un dibattito capace di produrre una netta contrarietà. Le maggiori perplessità, al netto di posizioni più o meno ideologiche o partitiche, si riferiscono all’impatto ambientale. Anche per questo motivo Bernetti ha difeso a spada tratta la possibile operazione, ribadendo che senza il milionario finanziamento la cabinovia non si farà. Uno scenario che, se dovesse manifestarsi, aprirebbe per l’appunto all’assenza del piano b, fondamentale a quel punto per “dirottare” il traffico e i flussi del traffico in direzione della città.   

La difesa del progetto

Il traffico di accesso che “intasa” la Costiera e la via Commerciale, secondo i tecnici, va ripensato e per questo spostato. “La cabinovia è veloce e piacevole, non ha bisogno di interrompere nulla a terra e non crea intralci – così Bernetti -. In tredici minuti si arriva da Opicina alle rive e le alternative (rispondendo alle domande dei consiglieri anche per conto dell’assessore Luisa Polli che ha dovuto abbandonare la riunione per motivi personali ndr) non possono essere né ferroviarie, né tantomeno marittime. Scusate se sono molto caldo sul tema ma gli uffici ci hanno messo veramente il cuore”.

"La città non la vuole? Bene, ci siano alternative"

Inoltre, secondo Bernetti, nel quadro che ragiona sull’impatto ambientale “non c’è solo l’elemento estetico o paesaggistico, pur oggetto di critiche. Ci sono anche elementi positivi come il bassissimo consumo di suolo, il suo aspetto ecologico e la bassissima probabilità di incidenti. La città non la vuole? Bene, ma di alternative al momento non ne abbiamo”. Insomma, un argomento che necessita di una discussione più ampia sul tema della mobilità e dei collegamenti, sia attraverso ulteriori analisi, sia in virtù di future valutazioni da fare dopo lo sblocco o meno dei finanziamenti.  

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