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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

TriesteServizi, Cason e Panteca: "In linea con Dipiazza, leader assoluto"

I due consiglieri della Lista Dipiazza intervengono per rispondere alle critiche dell'Assessore alla Cultura Giorgio Rossi e agli "attacchi" da parte del sindacato. "È stato tutto frainteso in modo strumentale"

La risposta ai sindacati

"Il Comune non può assumere, invece una società partecipata al 100% dal Comune stesso (cd. in house) può farlo. E non può venderla per effetto del cd. Decreto Madia. Nessuna privatizzazione prevista con la Trieste Servizi e nessun trasferimento di dipendenti. E’ stato tutto frainteso in modo assolutamente strumentale". Questa la risposta che i consiglieri Cason e Panteca danno all'Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego. 

"L’atto di indirizzo depositato deve essere ancora discusso dalla maggioranza, deve essere esaminato dalla commissione competente e discusso in Consiglio. Nasce appositamente come proposta “aperta”, vero includendo i trasferimenti dei maggiori Servizi, ma proprio al fine di trovare il giusto compromesso, sentendo anche le organizzazione Sindacali. Siamo aperti a tutte le modifiche che andrebbero a garantire gli attuali lavoratori comunali e i futuri assunti".

Le assunzioni

"L’idea di una società di servizi al 100% di proprietà comunale nasce dalla necessità di assumere dipendenti, considerando anche i prossimi pensionamenti, senza incorrere nel “blocco statale delle assunzioni” oggi vigente nelle pubbliche amministrazioni, al fine di mantenere inalterati i servizi ai cittadini, anzi migliorarli. Consentirebbe di re-internalizzare i servizi appaltati (come ad esempio le mense), stabilizzare i lavoratori precari e offrire nuovi posti di lavoro a operai, ausiliari, cuochi, portieri, progettisti, etc. Con la società in questione gli affidamenti del Comune non potranno essere considerati “esternalizzati”, bensì direttamente controllati dallo stesso".

Gli stipendi

"Le paghe dei futuri dipendenti della nuova società ad esempio per l’erogazione dei servizi educativi (nidi, materne, mense) sul CCNL Aninsei siglato da CISL - CGIL - UIL andrebbero dai 1.200 ai 1.450 euro lordi moltiplicati per 13 mensilità, possibilità di anticipo del TFR e pagamento immediato nel caso di cessazione del rapporto - conclude la nota - cosa impensabile nella Pubblica Amministrazione". "Un lavoratore precario preferirebbe attendere (forse all'infinito…) di essere assunto presso un ente pubblico, oppure trovare subito un'occupazione negli stessi servizi pubblici, stabile e pagata secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva?" “Succede che, oggi, importanti servizi comunali vengano gestiti da cooperative aventi sede fuori regione; noi crediamo, invece, che stipendiando propri dipendenti per lo svolgimento degli stessi servizi, sebbene con una società comunale, faccia bene all’economia cittadina in quanto i soldi verrebbero fatti girare sul territorio con paghe dignitose".

Il dibattito è aperto. 

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