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Cronaca

"Continuare a sbalordire per attrarre": Futura sogna la Trieste delle statue

Da Maria Teresa a Lelio Luttazzi, passando per Winckelmann e le venderigole, i bandelliani puntano ad un "modello innovativo e divertente che possa trasformare la città, grazie alla sua cultura, in un esempio unico al mondo". Stoccata a Dipiazza per il "Vate curto"

Vogliono trasformare Trieste nella città delle statue. Il progetto culturale che il movimento Futura ha in mente è stato illustrato nella mattinata di oggi 28 aprile nei pressi della scultura che celebra il poeta triestino Umberto Saba, a due passi dall’omonima libreria. “Faremo le ronde della cultura” ha tuonato scherzosamente il leader Franco Bandelli che ha chiesto, con riferimento agli atti di vandalismo subiti dalla statua di via San Nicolò nel corso degli anni, l’installazione di telecamere sul posto. Dalle statue al prepotente ritorno dei grandi eventi, il movimento che vede candidati anche Francesco Cervesi, Rina Anna Rusconi ed il camaleontico Roberto De Gioia, chiede a gran voce il ritorno della cultura come elemento fondante dell’amministrazione di palazzo. 

La lista delle statue: "Loro hanno messo il Vate curto"

“In questi cinque anni – questa la presa di posizione del già assessore della giunta Dipiazza – abbiamo assistito ad un parziale abbandono della cultura che è stata seriamente trascurata. Una comunità che non ha storia non ha futuro”. Per farlo, i bandelliani pensano ad un modo innovativo e divertente che, soprattutto grazie alle buone idee provenienti da altre città europee, possa ridisegnare la mappa del turismo legato alle curiosità storiche, letterarie, musicali e scientifiche. "Dobbiamo sbalordire per attrarre" così la Rusconi, guida turistica e “titolare” della segreteria storico-culturale di Futura. "Da Maria Teresa – ha continuato la Rusconi – a Francesco Giuseppe, Johann Winckelmann, Joseph REssel, Edoardo Weiss, e ancora, da Fulvio Tomizza a Virgilio Giotti dalle venderigole di piazza Ponterosso a Lelio Luttazzi e Nereo Rocco: solo facendo leva sulla tanta cultura che questa città possiede potremo farla diventare un esempio unico al mondo”. 

"Grandi eventi, teatri e attività culturali"

In una visione complessiva del panorama culturale triestino, nel programma di Futura non ci sono esclusivamente statue. “Dobbiamo tornare ai grandi eventi – ha sottolineato Bandelli -, ripartire con i teatri e tutte quelle attività che sono state gravemente danneggiate dalla crisi del CoViD-19. Sembra che tutto sia stato dimenticato. Noi vogliamo vigilare sull'operato di chi governerà e pungolare qualsiasi amministrazione che gestirà la città, compresi noi stessi dopo la vittoria". Durante la conferenza stampa Futura si è detta contraria alla scultura raffigurante il tallero (che dovrebbe essere posizionata in piazza Ponterosso prossimamente ndr) ed invece apre al cavallo di battaglia del capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Radames Razza, che a suo tempo aveva proposto la statua di Ressel da posizionare in Porto Vecchio. Stoccata finale poi dei bandelliani a palazzo Cheba: “L’unica statua che sono riusciti a mettere è quella di D’Annunzio: dopo il ponte – hanno concluso – Trieste ha anche il Vate curto”.  

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