Trieste, Tenta una Rapina in una Farmacia di via Commerciale

L'uomo ha ferito la farmacista e portato via solo un pacchetto di aspirine e i soldi con cui doveva pagare

Ieri sera c'è stato un tentativo di rapina in una farmacia di via Commerciale. Un uomo di circa 45 anni, esile, con un marcato accento dell'Est, che indossava un giubbotto nero, un cappellino da baseball e un paio di guanti, è entrato nell'esercizio commerciale poco dopo l'orario di chiusura e ha chiesto alla farmacista una confezione di aspirine. Ha pagato e mentre stava attendendo il resto l'uomo ha estratto una pistola e l'ha rivolta contro la donna intimandole di spostarsi verso la cassa per consegnargli l'incasso giornaliero.

Mentre la farmacista si stava spostando è riuscita ad azionare il tasto dell'allarme antirapina scatenando l'ira dell'uomo, che le spruzzava dello spray orticante in viso, la spingeva a terra e si dileguava portando via con sè la confezione di aspirine e il denaro con il quale avrebbe dovuto pagarla.

Il personale della Squadra Volante giunto sul posto a seguito della segnalazione d'allarme pervenuta presso la sala operativa della Questura ha sentito la donna, comprensibilmente agitata e con una forte irritazione agli occhi. Immediatamente sono state avviate le ricerche dell'uomo, che al momento non hanno dato esito positivo.

«A questo proposito giova precisare quanto sono importanti, in un'ottica di prevenzione, le nuove tecnologie. In quasi tutte le province sono state installate presso le centrali operative delle forze dell'ordine postazioni in grado di ricevere le immagini provenienti dalle attività commerciali interessate al collegamento diretto con le istituzioni e, come si ricorderà, una decina di giorni fa, i rappresentanti delle principali associazioni di categoria dei commercianti hanno potuto verificare l'operatività di detto sistema tecnologicamente all'avanguardia per migliorare la sicurezza tout-court. Il tutto rientra nel concetto di sicurezza partecipata, da anni perseguito dal Questore Giuseppe Padulano, dove tutte le componenti della società civile hanno il proprio ruolo, ma che devono concorrere proprio per raggiungere elevati standard di sicurezza».