Triestina, Cosolini: «Trasmesso a Pontrelli proposte di acquisto, ma lui non vuole vendere»

«Rispondo ai tanti messaggi ricevuti da i tifosi preoccupati per il futuro della ‪#‎TRIESTINA‬. Com’è noto, ho ricevuto e trasmesso all’attuale proprietà due diverse manifestazioni di interesse a subentrare nella società. L’ho fatto esclusivamente con l’obiettivo di favorire tutte le possibilità per dare stabilità e prospettiva di lunga durata a un progetto societario e sportivo per l’Unione. Questo è l’unico interesse in quanto Sindaco e per tanto rappresentante della città e della sua passione sportiva a cui, perciò, poco interessa “chi” ma interessa molto, invece, “con che progetto” e “con che risorse”. Nel farlo ho prima verificato – visto un certo proliferare nel mondo del calcio di situazioni discutibile serietà– delle intenzioni dei proponenti. Com’è noto l’attuale proprietà ha declinato queste proposte, piaccia o non piaccia ne ha il diritto, inoltre ha ribadito di voler continuare avendo trovato altri supporti». Lo riferisce il sindaco Roberto Cosolini in un post pubblicato sulla sua pagina facebook.

«Quindi - continua il sindaco - non è nei poteri del Sindaco obbligarla, ciò sarebbe, nel migliore dei casi un abuso, se non peggio, in una materia quella del diritto societario che ha regole ben chiare. Qualcuno ha detto che io avrei le “leve giuste” e molti tifosi mi invitano a fare “pressioni” affinché l’attuale proprietà se ne vada. Non ritorno su cose note a tutti, ovvero che la Triestina è una società privata e come tale è sottoposta alle norme societarie che regolano la vita delle imprese. E’ bene, però, che chi mi attribuisce “le leve giuste” sia più esplicito nell’indicare quali sarebbero, restando ovviamente nel rispetto della legalità, gli strumenti su cui dovrei fare leva. A me ne viene in mente uno solo e riguarda il rapporto contrattuale in essere con una concessione novennale per l’uso dello stadio Nereo Rocco. Se così è ricordo che la scorsa estate fu un’ampia delegazione dei tifosi a sollecitarmi a dare questa opportunità di lungo periodo all’allora nuova proprietà».

«Dunque - sottolinea Cosolini - è stata stipulata una convenzione che prevede in modo rigoroso diritti e obblighi delle parti e quindi le cause di risoluzione. 
Ne conseguono alcuni fatti decisamente non discutibili. 
- La revoca della convenzione sarebbe possibile solo per violazione a questi obblighi, e non per qualsivoglia altro motivo che non sia previsto all’interno della stessa. 
- In ogni caso, la revoca renderebbe praticamente impossibile una nuova convezione agevolata, il che comporterebbe per la società, qualsiasi fosse la proprietà, un costo più che doppio nella prossima stagione 
- Revocare oggi, ammesso che ci siano le motivazione, vorrebbe dire togliere il campo all’Unione per i prossimi incontri con le ovvie conseguenze sulla conclusione di questa stagione».

«Se invece - continua il post - per pressioni intendiamo pressioni morali è chiaro che quando ho informato Pontrelli di una proposta gli ho anche trasmesso la preoccupazione, di cui mi facevo interprete, degli appassionati in merito alla stabilità dell’attuale assetto societario. Lui ha decisamente ribadito con convinzione e determinazione che vuole andare avanti e io ne ho preso atto».

«Concludendo - spiega Cosolini - , oggi come oggi, ritengo che la priorità assoluta vada data alla salvezza sportiva e quindi alla permanenza in serie D perché questa può determinare molte cose. 
Subito dopo l’attuale proprietà dovrà responsabilmente dire se è in grado di farsi carico di un impegno all’altezza della storia dello sport di questa città e del suo pubblico. Se la risposta è sì, allora, deve dire con che mezzi garantisce di farlo. Qualora ciò non le fosse possibile dovrebbe, a mio avviso, dirlo chiaramente e dare la propria disponibilità a far iniziare un nuovo progetto».