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Cronaca

Triestini piloti: non bastano gli avvisi dei "velox", oltre 500 sanzioni in un mese

Il vicesindaco Roberti: «il problema c'è e questi dati ne sono la prova»

La parola data è stata mantenuta, ma a quanto pare il brivido della velocità o la disattenzione alla guida dei "piloti" triestini è dura non solo a morire, ma non riesce neanche a farsi furba. Sono passate diverse settimane dalla conferenza di presentazione del nuovo autovelox della Polizia locale di Trieste (con relativi box fissi) - lo scorso 18 luglio -, con il vicesindaco Pierpaolo Roberti che aveva dichiarato che «questa di oggi è un'operazione trasparenza, non vogliamo fare cassa, ma prevenzione» e il vicecomandante Milocchi aveva promesso «settimanalmente informeremo i cittadini su dove disporremo i controlli». 

Così è stato e la Poliza locale, tramite i canali web e social ufficiali, oltre alla stampa, ha sempre pubblicato, di settimana in settimana, le postazioni degli autovelox. Le vie erano pressochè sempre le stesse, «quelle più ad alto rischio incidenti dovuti alla velocità e tra l'altro segnalate dai cittadini ed esercenti». Non è bastato purtroppo il tragico incidente di via Marchesetti costato la vita alla 15enne Giulia Buttazoni, come altre strade in cui il pedale dell'acceleratore spesso viene schiacciato un po' troppo e sono state negli anni scenario di altri incidenti anche gravi, vedi viale Miramare, passeggio Sant'Andrea, strada Nuova per Opicina, via Carnaro, via Flavia e strada di Fiume. Infatti solo nel mese di ottobre i servizi della Polizia locale con l'autovelox hanno prodotto ben 506 sanzioni (a cui vanno aggiunte le 34 con il telelaser, cui è scaduta la taratura il 19 ottobre). 

«Il problema c'è e questi dani ne sono la prova. Non è questione di fare cassa, se no non pubblicheremo le postazioni di settimana in settimana - sottolinea il vicesindaco e assessore alla Polizia locale Pierpaolo Roberti -. Purtroppo a quanto pare non basta. Noi non ci volevamo limitare alla lacrima nel caso di incidenti mortali. Le statistiche dimostrano chiaramente che le cause principali degli incidenti sono la velocità, la distrazione e la mancta precedenza: sulle prime due abbiamo deciso di intervenire in maniera importante. Continueremo con la nostra attività e speriamo che la gente smetta di correre così tanto perchè mette in pericolo la propria incolumità, ma anche quella degli altri».

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