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Cronaca

Truffa dello specchietto, Questura: «Li abbiamo presi!»

Grazie alla capillare azione della Questura di Trieste, la Polizia è riuscita ad acciuffare la coppia di malviventi cogliendoli sul fatto. Stavano cercando di raggirare un signore di ottant'anni che, grazie alla scrupolosa diffusione di informazioni da parte della Questura e il grande lavoro svolto dalla Polizia, sapeva di trovarsi di fronte due truffatori senza scrupoli

La Polizia di Stato ha denunciato una coppia di Catania, A.R., nato nel 1970, e M.C.D’A, nata nel 1973, che ha tentato di raggirare un anziano inscenando un finto danneggiamento all’autovettura. Nelle scorse settimane si sono verificati a Trieste analoghi episodi (una decina di giorni fa una donna ha consegnato a una coppia 250 euro a Barcola come risarcimento di un finto danno allo specchietto retrovisore) e proprio al fine di prevenire il fenomeno dei raggiri e delle truffe perpetrate a danno degli anziani, la Questura di Trieste ha predisposto una capillare azione di controllo del territorio che ieri ha dato i suoi frutti con l’individuazione della coppia, già nota alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio.

Una delle pattuglie impegnate nel servizio contro le truffe, nel transitare in via Paisiello ha notato un anziano in visibile stato di agitazione che stava discutendo animatamente con la coppia . Alla loro vista i due malviventi hanno cercato di allontanarsi salendo rapidamente a bordo di una Mercedes, fermata immediatamente dagli agenti. Gli operatori hanno accertato che i due avevano inscenato un finto danneggiamento della loro autovettura da parte dell’anziano e che al momento dell’arrivo del personale della Polizia di Stato stavano per quantificare la somma pretesa per il risarcimento del danno. L’anziano, tuttavia, si era opposto alle richieste truffaldine della coppia, consapevole di non aver urtato con la sua autovettura nessun altro mezzo e ricordandosi anche di aver appreso dai media che si erano verificati di recente a Trieste analoghi episodi.

I due e l’autovettura sono stati perquisiti e all’interno del reggiseno la donna aveva occultato una pietra, usato probabilmente per colpire il mezzo individuato come obiettivo della truffa. La tecnica utilizzata consisteva nel simulare l’incidente e inseguire il malcapitato facendogli credere che lo specchietto posto sul lato passeggero avesse colpito quello sul lato guida dell’altra autovettura, rompendone il meccanismo di chiusura. Oltre ad essere stati segnalati alla locale Procura della Repubblica per truffa, i due sono stati muniti di foglio di via obbligatorio con l’obbligo presentarsi entro tre giorni alla Polizia di Catania, luogo di residenza, come previsto dalla legge sulle misure di prevenzione.

Giova ricordare, a questo proposito, che, oltre a un’attenta opera di prevenzione nei confronti di queste condotte da parte delle forze dell’Ordine, è stata fondamentale la campagna di sensibilizzazione a cui ha partecipato anche la Polizia di Stato consistente in incontri con la cittadinanza al fine di prevenire il verificarsi di questi episodi.
Ancora una volta si invitano tutti i cittadini a chiamare immediatamente il 113 in occasione di episodi sospetti e di strane richieste da parte di persone che si presentano in strada o presso le abitazioni in maniera  premurosa e con  modi affabili e gentili.

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