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Cronaca

Presunta truffa ai danni di enti pubblici per circa 800 mila euro, in tre agli arresti domiciliari

Secondo quanto riporta Ansa un accertamento sulla regolarità di un contributo concesso per realizzare un centro estetico effettuato dalla Polizia Locale ha portato ad una successiva indagine. Quattordici persone risultano indagate. I tre sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di enti pubblici

Un accertamento sulla regolarità di un contributo concesso per realizzare un centro estetico effettuato dalla Polizia Locale ha portato ad un'indagine della Procura della Repubblica di Trieste che, a sua volta, ha iscritto nel registro degli indagati ben 14 persone, di cui tre agli arresti domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di enti pubblici. 

I fatti

La notizia, come riporta Ansa, farebbe emergere "un presunto sistema di frode attraverso il quale diverse società partecipavano a bandi pubblici indicando quali esecutori dei progetti due società con sede in Bulgaria e Montenegro, amministrate da uno degli indagati". Le fatture venivano quindi pagate su conti correnti esteri e i soldi, con vari passaggi, rientravano nella disponibilità degli indagati. Le somme indebitamente percepite ammonterebbero al momento a complessivi 800 mila euro"  Nessuna delle due società possedeva una struttura operativa. Le due realtà non avevano neanche dipendenti, ma, sempre Ansa, "venivano utilizzate per emettere fatture e dimostrare l'esecuzione dei lavori".

Le tre persone agli arresti domiciliari, come riporta l'agenzia, sono M.D.I, R.P. e A.L. Uno di essi avrebbe avuto anche "un ruolo in Confcommercio". Secondo gli investigatori, sarebbe stato accertato "che ad aprile due delle persone ai domiciliari si erano recate in Bulgaria con un'altra persona, poi indagata per riciclaggio, per prelevare del denaro da riportare in Italia". 

Secondo Ansa, queste "somme sono state sequestrate e il giudice ha disposto il sequestro per equivalente di denaro e beni per un totale di 340 mila euro, relativo a due delle truffe contestate. Al momento, sono al vaglio degli investigatori una serie di domande per contributi presentate con le stesse modalità e non ancora definite dagli enti competenti".

Ansa riporta che "sia il Comune di Trieste sia quello di Gorizia avevano revocato i contributi, constatando la mancata esecuzione dei lavori. Sono stati eseguiti controlli formali dell'ente Catt Fvg, ente costituito dalle associazioni di categoria del terziario della Regione per la gestione di contributi pubblici finanziati con fondi regionali". L'ente, sempre come conclude Ansa avrebbe "concesso contributi senza verifica sostanziale sulla fattibilità dei progetti e sulle strutture societarie o sulle fideiussioni presentate" che si sarebbero rivelate false.

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